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Gli italiani? Quante contraddizioni

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, si dice spesso citando (in parte) una frase di Mussolini. Ma oggi chi sono gli italiani? Ascoltando Nando Pagnoncelli verrebbe da dire un popolo di donatori menefreghisti o pacifisti litigiosi. Le contraddizioni sono tra quelle messe in luce dal sondaggista durante la serata a Clusone nella quale ha presentato il suo ultimo libro «Le mutazioni del signor Rossi. Gli italiani tra mito e realtà». Un appuntamento promosso da Associazione «Il testimone» e Circolo cultrale Baradello. Con Pagnoncelli si sono confrontati il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, il direttore del quotidiano L’Eco di Bergamo Giorgio Gandola e il direttore di www.santalessandro.org (giornale online della Diocesi di Bergamo) monsignor Alberto Carrara.

«Gli italiani sono una popolazione che in questo momento fatica a ritrovare un’identità, dei valori comuni, degli ancoraggi», ha detto Pagnoncelli. L’amministratore delegato di Ipsos ha parlato di «un paese che ha fortemente concentrato l’attenzione sulla dimensione individuale, accresciuta comprensibilmente con il conclamarsi della crisi. Questa dimensione, però, talora fatica a conciliarsi con una dimensione più larga di appartenenza. È venuto meno, si è fortemente indebolito, lo spirito di appartenenza a una comunità più ampia. E questo fa emergere una serie di difetti che investono tutte le sfere della vita dei singoli individui».

Ecco allora «un paese alla ricerca di sé stesso, molto spesso severo nel criticare, nel giudicare gli altri». Gli italiani sembrano «sempre pronti a prendere le distanze dal paese a cui appartengono. Evidenziando limiti e difetti che vengono sempre riconosciuti negli altri». Quindi, una «forte ambivalenza e contraddizioni profonde che riguardano non solo il paese, ma il singolo individuo».

Per spiegare queste contraddizioni Pagnoncelli si è soffermato su alcuni esempi che fanno sorridere, ma anche riflettere: «Vicino alla sede dell’Avis, dove le persone vanno a donare il sangue, quindi mostrano attenzione agli altri, poi parcheggiano ostruendo la carreggiata e mostrando totale disinteresse per gli altri. Oppure quando ci fu la stagione in cui tutte le persone esponevano al proprio balcone la bandiera della pace, poi andavano in assemblea condominiale e litigavano furiosamente».

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