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Tornano orso e lupo, volontari per aiutare i pastori

Chi non ricorda l’orso JJ5 e le sue scorribande tra 2008 e 2009? L’arrivo di questo grande predatore sulle Orobie colse tutti impreparati, con la conseguente coda di polemiche. Proprio quello che vuole evitare il progetto «Pasturs», messo in campo da Cooperativa Eliante Onlus, con la partnership di Parco delle Orobie Bergamasche e WWF Bergamo – Brescia, in collaborazione con Coldiretti Bergamo e con il contributo di Fondazione Cariplo. L’obiettivo è ridurre i rischi conseguenti alla presenza dell’orso, ma anche del lupo, sulle nostre montagne.

Il progetto è stato presentato ad Albino, nella sede del Parco delle Orobie, alla presenza dei presidenti della Cooperativa Eliante Mauro Belardi,  del Parco Yvan Caccia e del WWF Bergamo – Brescia Anna Valle. Il percorso porterà alla formazione di volontari che forniranno ai pastori un valido aiuto per gestire la convivenza con i predatori. I requisiti per partecipare sono: la maggiore età, adattabilità al lavoro all’aria aperta e una forte motivazione. Si tratta di trascorrere minimo una settimana e massimo tre mesi in Alta Valle Seriana, tra giugno e settembre, al fianco di pastori con greggi di ovini o caprini, per aiutarli e per prevenire le possibili conflittualità con lupo e orso. I posti disponibili sono 50 e c’è tempo fino agli ultimi giorni di aprile per candidarsi. Per informazioni si può visitare il sito internet del progetto.

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione

«Un travaso di conoscenze che, siamo certi, permetterà di gestire i conflitti nel modo migliore, riducendo il rischio di danni economici per le attività e, al tempo stesso, di bracconaggio per gli animali. Da sempre, infatti, ci impegniamo per difendere l’ambiente, per rendere lo sviluppo della società compatibile con gli ecosistemi naturali e siamo convinti che Pasturs potrà essere di grande aiuto in questo», ha commentato Mauro Belardi.

Migliorare la convivenza tra pastori e grandi predatori, infatti, permetterà di ridurre le difficoltà per le attività zootecniche locali derivanti da possibili incursioni, evitando, al tempo stesso, l’estinzione di specie protette. Un processo che permetterà anche ai prodotti orobici di differenziarsi positivamente grazie a un piano di marketing territoriale dedicato, rilanciando l’economia locale secondo i principi della sostenibilità ambientale.

«La biodiversità è uno dei più grandi pregi delle nostre montagne, ma dobbiamo far sì che questa possa realizzarsi nel migliore dei modi, facilitando la convivenza pacifica tra l’uomo e le altre specie che vivono nel territorio – ha dichiarato Yvan Caccia -. Per questo è importante che quanti più soggetti possibili si uniscano e lavorino insieme per il bene della nostra realtà. E Pasturs fa proprio questo, favorendo, un duplice scambio relazionale: quello tra uomo e animali e tra giovani volontari ed esperti allevatori. Due generazioni, due modi di vivere che si incontrano, rafforzandosi l’un l’altro, con l’obiettivo comune di fornire un aiuto concreto, con pratiche di tutela del bestiame e di gestione non conflittuale del territorio».

«È importante aumentare  la capacità di convivenza tra pastori e grandi predatori: questo consentirà non solo di ridurre il pericolo di estinzione degli animali, ma di migliorare la qualità di vita e il lavoro degli uomini. Il percorso è pensato, infatti, per indicare le corrette strategie gestionali affinché diminuisca la possibilità che i predatori provochino danni, quindi per tutelare la razza autoctona della “pecora bergamasca” ed, infine  per migliorare il rapporto di fiducia tra mondo ambientalista e allevatori. Una missione che tutti insieme possiamo e dobbiamo realizzare», ha concluso Anna Valle.

«Consideriamo fondamentale salvaguardare la pastorizia come attività economica agricola particolarmente importante in aree sensibili e delicate come quelle montane, dove l’imprenditore agricolo  svolge una fondamentale funzione di presidio territoriale – ha detto Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Bergamo -. Questo progetto va nella direzione di riconoscere l’importanza in provincia di un’attività come quella della pastorizia che in forma moderna porta con sé valori storici e culturali che si perdono nel tempo. Il nostro interesse è dare continuità e futuro ai pastori riconoscendone il loro fondamentale ruolo».

Il progetto «Pasturs» è sostenuto da Fondazione Cariplo. In sinergia con questo percorso ci saranno poi le azioni messe in atto da Regione Lombardia nell’ambito del progetto Life Wolfalps, per la gestione e la conservazione del lupo sulle Alpi. Non solo il territorio del Parco quindi, ma tutta l’area montana della Lombardia e di altre regioni dell’arco alpino stanno lavorando insieme per una gestione coordinata del lupo. Tra gli aspetti chiave del progetto vi è proprio la prevenzione dei danni con l’intento di salvaguardare le attività economiche tradizionali, oltre che il monitoraggio della presenza della specie, l’informazione e il coinvolgimento degli allevatori, dei cacciatori, degli studenti e della cittadinanza.

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