La misericordia è centrale per Papa Giovanni XXIII, per questo in occasione del Giubileo non si può non ricordare il Santo bergamasco. Il Pontefice e il grande sentimento sono l’oggetto della puntata di domani sera (mercoledì 16 marzo) di Decoder, trasmissione in onda alle ore 20,30 sul canale 88 di Antenna2 (repliche giovedì alle 14 e venerdì alle 23,30). In studio saranno presenti il parroco di Sotto il Monte monsignor Claudio Dolcini e il direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII don Ezio Bolis.
«Quando si considerano gli scritti e le opere di Papa Giovanni XXIII – anticipa don Ezio Bolis – si resta impressionati di come il tema della misericordia attraversi tutta la vita di Angelo Roncalli. È bellissimo quello che scriveva nel suo ritiro spirituale nel 1940 quando affermava che “il nome più bello di Dio è misericordia”, in questo è stato poi ripreso negli anni successivi fino al grande discorso di “Gaudet mater ecclesia” in cui Papa Giovanni diceva che “è il tempo della medicina della misericordia”. Non è un caso che anche nella “misericordiae vultus” di Papa Francesco (ndr. la bolla con cui è stato aperto il Giubileo) ben due volte viene richiamato l’esempio di San Giovanni XXIII».
A ormai due anni di distanza della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII (27 aprile 2014) continua il lavoro della Fondazione Papa Giovanni XXIII. «La santificazione – spiega don Ezio – non è stato un punto di arrivo, ma di partenza: è iniziato il lavoro di scavo e studio sui testi di Papa Giovanni. Frutto di questa attività sono già alcune pubblicazioni. Mercoledì 16 marzo verrà presentato, nella sala Funi della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, l’ultima fatica della Fondazione Papa Giovanni XXIII sui contributi che il giovane Angelo Roncalli scrisse sul periodico della vita diocesana di Bergamo. È un esempio di come già allora questo giovane sacerdote era curioso di tutti gli aspetti della vita diocesana, dell’arte e della storia. È inoltre appena uscita la rivista Johannes XXIII sui rapporti tra Papa Giovanni e Capovilla». Visita inoltre il sito della Fondazione da poco rinnovato.
















