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Addio a Manara, il prof che credeva nella pace

«Il ricevimento è sospeso fino a Pasqua», aveva comunicato sulla sua pagina nel sito dell’Università di Bergamo. Avrebbe ripreso ad incontrare gli studenti nella mattinata di giovedì. Invece, Fulvio Cesare Manara non varcherà più le porte dell’ateneo dove insegnava. Si è spento improvvisamente ieri sera, di venerdì santo, mentre leggeva e scriveva nel suo studio. Aveva 57 anni e abitava ad Albino.

All’Università di Bergamo insegnava pedagogia. Si era laureato in filosofia alla Statale di Milano con una tesi sul concetto di eresia in Tommaso d’Aquino (ironizzava sul fatto di essere stato il primo studente, dopo anni, ad essersi laureato in Statale con una tesi su San Tommaso). Dopo esperienze come supplente, aveva iniziato ad insegnare storia e filosofia al Collegio vescovile Sant’Alessandro di Bergamo. Aveva proseguito in diversi licei statali, tra cui anche il «Fantoni» di Clusone. Alla fine degli anni Novanta, l’ingresso nel mondo accademico, fino a diventare docente a Bergamo.

Vastissima la sua produzione come studioso, basta consultare la sua pagina sul sito dell’Università per farsene un’idea. I suoi campi di ricerca spaziavano dalla filosofia e pedagogia, fino ai temi della pace e della nonviolenza (è stato senza dubbio uno dei maggiori studiosi di Gandhi in Italia). Ha pubblicato o curato studi su Raimon Panikkar, Etty Hillesum, don Lorenzo Milani, Simone Weil. Si occupava anche di come insegnare filosofia ai bambini.

Anche ad Albino era impegnato in iniziative per la pace e la nonviolenza. Collaborava con la parrocchia: si era occupato della formazione dei gruppi famiglia. I funerali saranno celebrati lunedì alle 15 nella parrocchiale di Albino.

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