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Valbondione, trasferiti i migranti s’innesca la polemica

A Valbondione non si placa il dibattito in merito alla presenza dei migranti in paese, nonostante buona parte dei migranti sia stata ormai trasferita in un’altra struttura della Bergamasca. Dopo Walter Semperboni, candidato sindaco alle ultime elezioni, interviene anche Romina Riccardi, capogruppo di minoranza in Consiglio comunale, da sempre critica rispetto alla gestione del problema da parte dell’amministrazione guidata da Sonia Simoncelli.

A suscitare la reazione di Romina Riccardi sono state le ultime dichiarazioni della prima cittadina, che ha evidenziato le difficoltà generate dall’avere un numero così elevato di richiedenti asilo sul territorio. «Finalmente anche il sindaco riconosce pubblicamente dopo due anni che cento migranti sono troppi a Lizzola – sostiene la capogruppo di minoranza -. Chi si fece promotore da subito di questo disagio fu tacciato di razzismo e xenofobia. Tra questi sia io che Walter Semperboni. Bisogna sottolineare che il sindaco, se ha preso l’iniziativa, lo ha fatto di fronte alle iniziative di Walter Semperboni, di noi della minoranza e alle tante lamentele che la gente ha avuto il coraggio di esternare».

Romina Riccardi prosegue parlando proprio di coraggio: «Quello che è mancato al sindaco quando, appena insediata, ha scelto di non presenziare alla cerimonia delle Oratoriadi per andare a Lizzola ad accogliere i primi pullman di migranti. La mancanza di coraggio, inoltre, della maggioranza a ribellarsi subito e pubblicamente al prefetto». Per contro, Riccardi evidenzia quello che a suo modo di vedere è stato «il coraggio di noi, voci “stonate”, a dichiarare in Consiglio e alla stampa che l’ingente presenza di migranti stava danneggiando l’assetto sociale e comunitario di Lizzola. Il nostro coraggio nel denunciare che tutti quei migranti non sarebbero stati un bel biglietto da visita per gli sciatori, i villeggianti e i turisti, dopo la faticosa riapertura della stazione sciistica».

«È mancato il coraggio del sindaco ad ammettere che avevamo ragione e ad accettare il nostro sostegno contro questo sistema politico che non privilegia gli italiani, che non aiuta questa povera gente nella loro patria. A me risulta che il duro lavoro sia stato fatto da noi e dalla popolazione, non certo dall’amministrazione», conclude la capogruppo di minoranza.

Naturalmente, la prima cittadina ha opinioni diverse, per non dire diametralmente opposte. «Compito di un sindaco – osserva Sonia Simoncelli – non è cercare di accaparrarsi i meriti dei risultati, ma comunicare correttamente e con trasparenza le azioni intraprese per raggiungere il risultato. Il fatto reale è che chi ha perseguito e gestito con determinazione il lungo e complesso percorso che ha portato allo spostamento dei 50 migranti da Lizzola è stata l’Amministrazione comunale. In questi casi, come sappiamo, le grida e i proclami mediatici servono a poco. Sono i fatti che contano e la capacità di gestire le relazioni».

Il sindaco tiene anche a dare la sua versione dei fatti in merito alla questione Oratoriadi: «Nel massimo rispetto delle associazioni coinvolte, delle parrocchie e dei ragazzi che hanno partecipato, ho avuto modo di spiegare loro le motivazioni della mia assenza. Sono state comprese e tutti mi hanno dimostrato solidarietà. In qualità di sindaco, avevo il dovere e l’obbligo di essere presente al momento dell’arrivo dei migranti. Ma non ero là, come dice Riccardi, per accogliere i migranti, ma per accertarmi della tutela della comunità, verificando la sicurezza, lo stato di salute, le operazioni di vigilanza da attuare, essendo stata informata solo un’ora prima dal prefetto. Mi spiace sentire che per la consigliera questo non sembra essere la priorità per un sindaco».

Quanto al mancato sostegno all’azione della minoranza e di Semperboni, la prima cittadina afferma: «Ogni gruppo politico è libero di manifestare come meglio ritiene le proprie idee. Noi abbiamo deciso di non seguire la strada delle comunicazioni aggressive e dei proclami, ma di agire con dei fatti proponendo e perseguendo la strada del dialogo. E mi sembra che la nostra scelta abbia dato i suoi frutti, raggiungendo infine l’obiettivo». Sonia Simoncelli non ritiene che la comunità di Lizzola sia stata messa a dura prova dalla presenza dei migranti, «colgo invece l’occasione per ricordare nuovamente la grande generosità e solidarietà mostrata dalla maggior parte delle famiglie di Lizzola. Sono orgogliosa della comunità di Lizzola e di tutta Valbondione che come sempre dimostra, anche di fronte a forti criticità sociali, generosità e solidarietà».

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