Farsi un bel bagno nel fiume: niente di meglio per fuggire dalle calure estive: un motivo in più per i territori di montagna per attrarre visitatori. Ma le acque dei nostri fiumi come sono? In valle di Scalve sta per concludersi l’opera di collettamento delle acque reflue, un investimento da 9 milioni di euro con cantieri aperti da 8 anni. Presto l’obiettivo sarà raggiunto, potere vantare corsi d’acqua incontaminati in un territorio incantevole per natura. Tra qualche settimana è prevista l’attivazione del depuratore unico nei pressi del Dezzo e il cantiere per la posa delle condotte è ormai prossimo al collegamento con l’abitato di Schilpario, l’ultimo anello mancante.

«Siamo partiti con un passo rapido – commenta il presidente della Comunità Montana di Scalve Guido Giudici – poi a un certo punto ci siamo arenati per problemi di contabilità. La Corte dei Conti a livello regionale in un primo momento ci ha detto che i mutui potevamo farli, poi alla fine la Corte dei Conti nazionale ci ha indicato di fermarci. Abbiamo quindi dovuto affidare la conclusione delle opere a Uniacque e ormai siamo alla fine di questo percorso. Stiamo per risolvere il problema che si è aperto con l’infrazione europea e la multa di 9 milioni che pendeva sul nostro territorio. Con le stesse risorse, o poco più, ora avremo acque pulite e il miglioramento dell’ambiente».
A Schilpario, per superare un breve tratto in salita sono state posate anche alcune pompe. Le tubazioni viaggiano sotto le carreggiate e in alcuni tratti nei campi per sfruttare le pendenze.