In montagna i comuni che hanno avuto l’occasione di farlo negli ultimi anni hanno cercato di investire sull’idroelettrico, risorsa capace di garantire capitali oggi sempre più importanti per le amministrazioni locali che devono cercare di fare quadrare i conti nonostante il venire meno dei trasferimenti.
Ad Azzone, in valle di Scalve, l’amministrazione comunale sta per realizzare una seconda centralina. «È un modo per conservare una nostra capacità, un tempo garantita dalle coperture degli enti centrali – spiega il sindaco Pierantonio Piccini -. Con la prima turbina realizzata due anni fa (con fondi comunitari) riusciamo a introitare 70.000 euro all’anno. Questa è di dimensioni inferiori e ci permetterà di ottenere altri 30.000 euro. È uno sforzo del Comune: abbiamo sottoscritto un mutuo, e per fortuna che lo abbiamo fatto perché ora non avremmo più avuto la possibilità di farlo per via dei vincoli imposti. Dobbiamo concludere le opere entro la fine del 2016 per riuscire a ottenere i benefici energetici attesi. Stiamo facendo di tutto per mantenere una nostra piena funzione nonostante i tagli a livello centrale e stiamo investendo sulla risorsa più importante che la natura mette a nostra disposizione».