Si è spento a Marinoni di Ardesio Antonio Plodari. Aveva 87 anni. Tutti lo conoscevano come «Tone perso». Un soprannome che gli avevano appiccicato sin da bambino, quando era stato protagonista di una disavventura sui monti dell’Alta Val Seriana. Una vicenda da romanzo, che tenne col fiato sospeso un’intera valle. Di quell’esperienza, a quanto pare, lui non ricordava molto: troppo piccolo per averne memoria.
Nato il 17 gennaio del 1929, Antonio Plodari aveva quattro anni quando tutto accadde. Era d’estate. Già allora abitava a Marinoni con la famiglia. I fratelli scesero verso il torrente Acqualina per raccogliere legna nei boschi vicini. Portarono anche lui. Si sa come son fatti i bambini: giocano, lavorano di fantasia, s’immergono nel loro mondo, inseguono una lucertola o semplicemente la loro immaginazione. Fatto sta che Antonio si allontanò. Non si sa dove. Quando i fratelli tornarono a casa, lui non c’era più.
Subito si cominciò a cercare lungo l’Acqualina, temendo che il bimbo fosse caduto nel torrente. Poi sopraggiunse il buio. Il giorno dopo si mobilitarono tutti gli abitanti della zona e anche le forze dell’ordine: l’Acqualina venne scandagliato, i boschi attorno setacciati. Ma niente. Le ricerche durarono quatto giorni e cinque notti. Poi furono sospese. Si erano perse le speranze.
Se la vicenda fosse raccontata in un romanzo o in un film, a questo punto la scena si sposterebbe nella zona del Leten. Qui una famiglia di Parre si trovava in alpeggio. Una bambina di 11 anni udì dei lamenti, come quelli di un animale ferito. Decise di andare a vedere e trovò il piccolo Antonio, ormai stremato. La famiglia lo portò nella baita, gli diede da mangiare e da bere, ignara di chi fosse e di cosa gli era successo. Il giorno dopo lo accompagnarono in ospedale e da qui in avanti è facile capire cosa accadde. Antonio, da quel giorno, diventò «Tone perso».
Qui abbiamo raccontato la vicenda per sommi capi, come siamo riusciti a ricostruirla, magari con qualche imprecisione. Ma una rievocazione più puntuale venne proposta dalla Pro loco di Ardesio, presidente Pepi Fornoni, negli anni Novanta. Oltre ad Antonio Plodari, c’era uno dei fratelli e la bambina che lo ritrovò, nel frattempo diventata adulta.
I funerali di Antonio Plodari saranno celebrati domani (martedì 31 maggio) alle 15,30 nella parrocchiale di Ardesio (partenza alle 15,15 da Marinoni).