A seguito del tentato colpo di Stato in Turchia, circa 15.200 persone coinvolte nelle attività educative del Paese sono state sospese e l’intera governance di Atenei e Scuole è stata costretta alle dimissioni.
“L’Università degli Studi di Bergamo – scrive il Rettore Remo Morzenti Pellegrini in un comunicato – si unisce alla ferma posizione assunta dal Board dell’European University Association nel condividere che le misure appena adottate sul sistema scolastico e universitario siano non corrette e possano minare profondamente le libertà di parola, di espressione e di associazione che il sistema accademico ha sempre difeso e fatto proprie. L’Università degli Studi di Bergamo auspica altresì che in Turchia gli ideali di democrazia e libertà siano mantenuti e che sia garantita l’autonomia istituzionale e la libertà accademica per docenti e studenti”.