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Bergamo, va in scena l’orgoglio ucraino

La comunità ucraina a Bergamo è una delle più numerose tra gli immigrati. Nella sola città sono presenti quasi duemila persone provenienti dall’ex repubblica sovietica: quasi l’80% è composto da donne. In provincia si può stimare una presenza di circa 8-10 mila persone.

Non è un caso, quindi, se proprio a Bergamo si sia svolta, negli spazi del Patronato San Vincenzo, la seconda edizione di Ukro, il festival della cultura ucraina. Ukro è un gioco di parole modulato su Expo. L’anno scorso l’Ucraina non partecipò alla rassegna internazionale, e la comunità residente in provincia di Milano decise di creare un evento dove l’appartenenza e una parte della cultura fossero rappresentate e presentate a cittadini di altre nazionalità.

Un po’ “Giochi senza frontiere”, un po’ “Ukrain Pride”, il festival ha ospitato la fiera degli oggetti artigianali, la presentazione di canti e balli, una “Master class” di artigianato tradizionale, la  sfilata di abiti popolari e la degustazione dei piatti tipici.

Festival Ucraina Bergamo

La manifestazione è stata organizzata con il contributo e l’adesione della Cisl di Bergamo, grazie all’interessamento della Fisascat. La categoria del commercio e dei servizi, infatti, da qualche anno ha avviato un percorso di assistenza e patronato nei confronti delle badanti, entrando in contatto con la comunità ucraina, che in questo settore rappresenta la grande maggioranza delle lavoratrici.

“Da diversi anni – spiega Alberto Citerio, segretario generale Fisascat di Bergamo – ci stiamo attrezzando sul tema del lavoro domestico, di colf e badanti, e di tutte le cose legate sia agli aspetti contrattuali che alle difficoltà che queste persone incontrano nel quotidiano. Grazie al sistema servizi della Cisl creiamo intorno a loro una struttura che possa rispondere a questi problemi».

La Fisascat ha aperto nel 2011 uno sportello per il lavoro domestico con personale di madrelingua ucraina. «Con questo servizio – prosegue Citerio – abbiamo sviluppato oltre 600 contatti, che ci hanno portato a stabilire una forte confidenza con la comunità ucraina presente a Bergamo».

 

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