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Punto nascita Piario, si esprime anche la Regione

Consiglio regionale Lombardia

Il Consiglio regionale ha approvato ieri il Bilancio di previsione 2017-2019. All’interno della manovra è stato inserito anche un Ordine del giorno in merito ai punti nascita lombardi che il Ministero della Salute vorrebbe chiudere, tra i quali c’è anche quello dell’Ospedale «Locatelli» di Piario.

L’odg è stato presentato dal consigliere bergamasco Angelo Capelli, vicepresidente della Commissione Sanità e capogruppo di Lombardia Popolare. L’obiettivo, spiega Capelli, è «impegnare Maroni e la Giunta per i punti nascita: a stanziare risorse specifiche per il personale e ad ammodernare le strutture, anche in deroga al parere del Comitato nazionale percorso nascite, per assicurarne l’apertura e l’innalzamento dei livelli di sicurezza per le donne e i neonati».

Secondo l’ex sindaco di Ponte Nossa, «i livelli del Sistema sanitario lombardo sono in grado di assicurare qualità e sicurezza anche per i presidi che hanno un numero di parti inferiore a 500 l’anno e in condizioni orografiche difficili».

«La documentazione inviata da Regione Lombardia al Comitato nazionale percorso nascite e il confronto tra i tecnici – aggiunge Capelli -, come abbiamo constatato, non aveva prodotto l’obiettivo sperato. Ma ora grazie della disponibilità del ministro Lorenzin, il Consiglio impegna il presidente e la giunta a fornire loro quelle informazioni che consentano di rivalutare il parere negativo e a predisporre un’adeguata campagna d’informazione per fare comprendere ai nostri concittadini come la soglia dei 500 parti l’anno sia definita esclusivamente per garantire livelli di sicurezza che non mettano a repentaglio la vita delle partorienti e dei piccoli».

Il capogruppo di Lombardia Popolare precisa che con l’Ordine del giorno approvato il presidente e la giunta sono stati impegnati anche a superare i lacci nella delibera regionale delle Regole 2017, che aveva scelto di vincolare l’azione lombarda a quanto previsto dall’accordo Stato/Regioni del 2010, e a mantenere la completa autonomia che spetta alla Regione.

In questi giorni, anche il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una mozione in cui si chiede formalmente il riesame del provvedimento emanato dal Ministero con la contestuale sospensione degli effetti. Questo per consentire la riattivazione dei punti nascita che, pur non avendo raggiunto il valore soglia dei 500 parti in un anno, non presentino criticità manifeste e riscuotano il pieno gradimento dell’utenza.

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