Ardesio, ancora una volta, si prepara a mandar via l’inverno. Manca ormai una settimana alla tradizionale e celebre «Scasada del Zenerù», il rito che il paese celebra la sera di ogni 31 gennaio. Nell’antichità questo giorno era infatti considerato una sorta di cerniera tra inverno e primavera, con l’inizio dei gelidi giorni della merla.
Come ogni anno, in migliaia si uniranno agli ardesiani per “scacciare” l’inverno e il freddo, facendo un gran baccano con campanacci, latte, raganelle e tutto ciò che fa rumore. Si formerà un corteo per accompagnare il famoso fantoccio, simbolo della stagione fredda, poi bruciato con un grande falò. Il tutto con la regia della Pro loco.
Ogni volta Zenerù cerca di ideare uno stratagemma per sfuggire al suo destino. Quest’anno proverà a fare il carbone con un’antica tecnica utilizzata in passato anche in alta Valle Seriana: il Pojat. Inizierà a lavorare sul piazzale della frazione Marinoni, ma gli ardesiani e i migliaia di partecipanti presenti non lo lasceranno in pace. Prepareranno un’imboscata sul Ponte Rino: spaventato dal rumore delle “cioche” (i campanacci delle mucche), Zenerù sarà catturato e condotto al rogo.
Come sempre, ad ideare tutta la storia è Flaminio Beretta, che la trasforma anche in filastrocca (il testo è stampato sulla cartolina ricordo, quest’anno illustrata da Silvia Bergamini):
La me passiù l’è fa carbù (La mia passione è fare il carbone)
e per la dislocassiù (e per la dislocazione)
no’l ghè mia ö post piö bù (non c’è posto migliore)
che söl piasal di Marinù (che il piazzale dei Marinoni)
ma a iga mia la concessiù (ma a non aver la concessione)
‘l ga scapa la contravensiù (rischio la contravvenzione)
Sé però la popolassiù (Se però la popolazione)
la schisa ön öc, magare dù (schiaccia un occhio, magari due)
è i ma sistema ‘ndö cantù (e mi sistemano in un agolo)
ga promete ‘sse ‘mpo ‘ccarbù (gli prometto tanto carbone)
è po forse ‘mpo dè milliù (e poi forse anche qualche milione)
Mèrà èt coma la ‘ndarà (Vedremo come andrà)
si ma lagherà laurà (se mi lasceranno lavorare)
o se ‘vvià i ma scaserà (o se via mi scacceranno)
Domenica 29, naturalmente, tornerà anche «Aspettando la Scasada», l’evento ideato per dare anche a bambini e ragazzi l’opportunità di cacciare l’inverno. Il ritrovo è alle 14,30 in oratorio dove si svolgerà il laboratorio «Carbonér fin da matèi», a cura di Andrea Zanoletti. Alle 16.30 la partenza del mini corteo per accompagnare il fantoccio «Zenerù baby» (una miniatura di quello della sera) che sarà poi bruciato, anticipando il rogo con una gustosa merenda.
Martedì 31 l’appuntamento è alle 20 al ponte Rino (Largo Volta). Novità di quest’anno, alle 11 del mattino, la presentazione alla popolazione e ai ragazzi delle scuole del gruppo ospite «Ciamàr Marso» di Recoaro Terme (Vicenza), nella centralissima Piazza Moretto.
Il video di Antenna2 sulla Scasada 2016:
Informazioni: Pro Loco Ardesio (0346.33289, info@prolocoardesio.it).