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Ex Mirage in consiglio a Clusone, minoranze contrarie alla seconda variante

In consiglio comunale a Clusone questa sera è stata discussa la seconda variante sull’operazione ex Mirage. Due le modifiche proposte: una relativa alla realizzazione degli standard (la struttura polifunzionale sportiva) in via Don Bepo Vavassori invece che all’iniziale soluzione ai piedi del Monte Castello (Monte Polenta) e la destinazione a fini commerciali di altri 750 metri quadrati della superficie al piano terra della struttura in viale Gusmini. Ridefiniti anche i tempi di realizzazione del “palazzetto dello sport” con l’inizio dei lavori previsto alla fine dell’estate.

“10 anni fa – ha detto il consigliere Francesco Moioli di SiAmo Clusone – avevo espresso la contrarietà allo stesso programma integrato d’intervento. Anche lei signor Sindaco allora aveva espresso contrarietà. 10 anni dopo ci troviamo a discutere la seconda variante. Voto in modo fermamente contrario per gli standard, per la convenzione e il commercio di Clusone. La nuova variante permette di realizzare al piano terra negozi, invece di terziario direzionale, su una superfucile di 750 metri quadri. Sono contrario in quanto l’amministrazione è stata fin troppo benevola con il privato. È il privato che deve assumersi il rischio d’impresa, non il Comune. Per quanto riguarda lo standard di qualità, sono contrario alla locazione prevista dalla variante, proposta che disattende il pgt e pone la struttura in un’area (in via don Bepo Vavassori) in cui serviranno più parcheggi. Per Clusone la struttura è inoltre sottodimensionata. Per quanto riguarda il commercio, attualmente viviamo uno stato di sofferenza. A parole diciamo di volere rivitalizzare il centro storico, ma come attuare un rilancio nei fatti? Le scelte amministrative pesano. Serve inoltre dialogo con l’associazione dei commercianti che questa sera invece ha disertato l’aula”.

“Il cambio di destinazione ci è sempre stato negato e ora eccolo in consiglio – ha detto il capogruppo della lista di minoranza “Clusone Viva” Massimo Morstabilini -. Quell’area, che ora si chiede di modificare, doveva avere come destinazione tutto eccetto che quella commerciale. Chiediamo quale sia la motivazione per cui il gruppo di maggioranza ora porti in aula questa variante che ci vede contrari. Ci aspettavamo almeno di vedere risorse in cambio da impiegare per il rilancio del centro storico. Riteniamo che si vada a configurare una grande struttura di vendita che non è prevista dalla programmazione territoriale”.

“Il 13 gennaio 2016 abbiamo portato alla sua attenzione, signor Sindaco, questa problematica – ha detto Laura Poletti di Clusone nel Cuore -. Allora ci rispose che la domanda di variante non era stata protocollata. Oggi dopo una raccolta firme a cui hanno aderito 1800 persone, interpellanze e la palese sofferenza dei commercianti, mi chiedo cosa vi abbia fatto portare in consiglio questa variante. Cos’è cambiato oggi? Perché non si è pensato di monetizzare questo passaggio? Perché si disattendono tutti i pareri?”

“10 anni fa – ha detto il sindaco Paolo Olini – ero dove ora siede Morstabilini. Allora si contestavano i volumi. Oggi ci troviamo a valutare qualcosa che ci trasciniamo e troviamo. Dalle verifiche fatte dal segretario e dai pareri raccolti, noi siamo sicuri che non stiamo facendo qualcosa di illegittimo. Anche noi siamo alla ricerca di soluzioni per il centro storico. Vedremo di prendere un tecnico che ci spieghi come rilanciare il centro, pagandolo togliendo risorse da altro. Ieri mi sono sentito dire che i commercianti sarebbero venuti in consiglio,  poi si è deciso di non venire. Credo che con la protesta non si ottenga molto e mi auguro che siano invece propositivi. Con il Distretto del Commercio, con un progetto sui negozi sfitti, solo 3 ci hanno incontrato. Gli altri si sono rifiutati di farlo. L’imprenditore ha fatto una richiesta,  siamo andati in trattativa, il privato ha messo a disposizione 1.800.000 euro più 400.000 per la rotatoria, ma nella trattativa non siamo riusciti a ottenere di più. In questi anni abbiamo visto per il palazzetto diverse destinazioni, oggi si chiede di arrivare a un dunque. La destinazione dell’oratorio poteva essere importante, continuo a pensare che quello poteva essere un servizio da comunità”.

La variante ha incassato il sì dalla sola maggioranza. Contrari i consiglieri di minoranza. Il documento, dopo l’adozione di questa sera, tornerà in consiglio dopo almeno 30 giorni, quando saranno discusse le eventuali osservazioni e si passerà all’approvazione definitiva.

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