Freddo e maltempo, oltre a una malattia che ha colpito alcuni allevamenti facevano temere un’edizione in tono minore. Invece, la Fiera delle capre di Ardesio ha fatto registrare ancora una volta il pienone. C’erano migliaia di persone questa mattina in centro, anche da Piemonte e Trentino.
Alla fiera hanno partecipato 24 allevatori con circa 150 capi. L’attenzione, come al solito, si è concentrata soprattutto sul concorso ovo-caprino. Davvero tanta la gente attorno al tendone che ha ospitato la gara.
Re e regina della fiera, quest’anno vengono, dalla Val Camonica e dalla pianura bergamasca. Il premio come miglior becco è andato a Bandolero, esemplare di un anno di Ernestina Sacristani, da Paspardo. Come miglior capra è stata scelta Heidi, esemplare adulto di 5 anni dell’azienda agricola Pallavicina di Treviglio. Nella decisione, il giudice Stefano Giovenzana si è fatto aiutare anche dal pubblico con una sorta di applausometro.
Per quanto riguarda le altre categorie, vittoria della Cascina Tilde di Casnigo fra le capre «2 denti», Michele Chioda di Valgoglio fra le «4 denti» e dell’azienda Pallavicina fra le adulte. Tra i becchi, il primo premio per la categoria «2 denti» è andato a Ernestina Sacristani, per la «4 denti» a Michele Chioda, per gli adulti all’azienda agricola Pallavicina.
Premi, inoltre, all’allevatore più giovane (Jacopo Foresti di Casnigo, del 1996), a quello più anziano (Giuseppe Filisetti di Ardesio), all’azienda proveniente da più lontano (Andrea De Carli di Capralba, in provincia di Cremona, 71 km), all’allevatore con più capi (Michele Chioda di Valgoglio), alla ragazza con più capi (Daria Vaira, di Sellero, in Val Camonica), all’allevatore ardesiano con più capi (Stefano Zucchelli).
Quest’anno è stato introdotto anche un riconoscimento speciale al «Miglior barec ardesiano» (miglior recinto ardesiano), assegnato a Stefano Zucchelli, Michele Fornoni e Manuel Bergamini. «Abbiamo voluto premiare l’entusiasmo dei giovani, di tre ragazzi che stanno prendendo passione per la loro avventura e si danno da fare anche per la Fiera delle capre», ha detto il presidente della Pro loco Simone Bonetti. Ai vincitori è andato un assegno da 300 euro messo a disposizione dalla Banca di credito cooperativo Bergamo e Valli.
Quest’anno diversi allevatori non hanno potuto partecipare alla manifestazione per un problema sanitario. «Da alcuni mesi in alta Italia si sono verificati focolai di una malattia che si chiama febbre catarrale dei ruminanti (conosciuta anche come “lingua blu”, ndr) – ci ha spiegato Giuseppe Imberti, veterinario dell’Ats (ex Asl) di Bergamo -. Nella nostra provincia ci sono stati due focolai, che sono sotto controllo da parte del servizio veterinario. Questo ha provocato delle restrizioni. Più penalizzata di noi la provincia di Brescia: il focolaio si è verificato ad Artogne». Qui le restrizioni hanno riguardato un raggio di 20 chilometri che ha interessato anche Val di Scalve e Alta Val Seriana (Castione e Clusone), oltre a Val Cavallina e Sebino.
«Dispiace per gli allevatori che si erano iscritti e non son potuti venire. Questa mattina li ho incontrati, erano qui senza animali e, non esagero, avevano gli occhi lucidi – ha raccontato Pietro Zucchelli, uno degli organizzatori -. Ci tenevano davvero e questo per noi è un incentivo ad andare avanti ogni anno».
La mostra, in effetti, sta diventando un appuntamento sempre più atteso. Lo dimostra il nutrito parterre di autorità presenti: il senatore Nunziante Consiglio, l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, i consiglieri regionali Roberto Anelli e Mario Barboni, il presidente della Comunità montana Valle Seriana Danilo Cominelli e l’assessore Silvia Bosio, il vicesindaco di Ardesio Bonaventura Riccardi, il presidente di Promoserio Maurizio Forchini.
Insieme alla Fiera delle capre, è andata in scena anche la Mostra dell’asinello. Tanti anche gli appuntamenti che hanno fatto da cornice alla manifestazione: concerti, degustazioni, spettacoli, animazione per bambini, oltre alle immancabili bancarelle.
Il servizio di Antenna2: