Giovedì 2 marzo. Una data da segnare sul calendario per chi è interessato alle sorti dell’ospedale di Piario. A Clusone si terrà un incontro pubblico dedicato al futuro del «Locatelli» e, in particolare, del suo punto nascita.
Alla serata, in programma dalle 20,30 nell’auditorium della scuola primaria, sono invitati i sindaci della Val Seriana, i medici dell’ospedale e i direttori dell’Azienda socio sanitaria territoriale «Begamo Est» Francesco Locati e dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo Mara Azzi. E, naturalmente, è attesa anche tanta gente interessata a capire cosa sta accadendo.
«L’attenzione da parte nostra resta alta – sottolinea il sindaco di Piario Pietro Visini -. Anche se non li abbiamo pubblicizzati, in questi mesi gli appuntamenti si sono susseguiti con molta frequenza. Mi riferisco a incontri con la direzione del “Locatelli” e anche con la dottoressa Azzi».
Sul tavolo, anzitutto, la questione del reparto di maternità a rischio chiusura perché sotto la soglia di sicurezza dei 500 parti all’anno. E su questo aspetto Visini va dritto al nocciolo della questione: «Il punto nascita non viene chiuso. Anche se Roma (il Ministero della Salute, ndr) non ha ancora concesso la deroga e dalla Regione non è arrivata la conferma scritta, ormai è chiaro che rimarrà aperto. Questo deve tranquillizzare la popolazione».
C’è però un “ma”. «Ci sono comunque dei numeri limite che vanno mantenuti – prosegue il sindaco di Piario -. E, nel nostro caso, il limite è 400. Se questo ospedale non riuscirà a superare i 400 parti all’anno, non potremo poi lamentarci se il punto nascita viene chiuso. Io questo lo voglio già anticipare».
Il messaggio è chiaro: per mantenere il servizio sul territorio bisogna utilizzarlo. «L’incontro del 2 marzo lo facciamo proprio per promuovere l’ospedale e soprattutto il nostro punto nascita», conclude Visini.
