Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Michele Mazzocchi, assessore al Bilancio del Comune di Valbondione.
Le cose non succedono mai per caso. Qualcuno dice così e secondo me ha ragione. Nei giorni scorsi, mentre salivo verso Valbondione con la mia handbike ho rotto la catena e sono rimasto completamente fermo ai margini della strada. Non riuscendo a pedalare, mi sono aiutato con le mani per spostarmi il più possibile verso il guardrail. Girare per tornare verso casa era pericoloso visto la curva cieca appena davanti a me, quindi dopo aver telefonato per chiedere aiuto, non mi restava altro che aspettare. In quel momento sono passati due ragazzi africani ospiti a Gavazzo e mi hanno chiesto se avessi bisogno e cosa fosse successo. Ho spiegato loro il motivo per cui mi trovavo fermo e proprio in quell’attimo arrivavano da casa per aiutarmi.
Loro si stavano già avviando verso Gavazzo, ma è bastato un cenno e sono tornati indietro ad aiutarmi. Mi hanno alzato di peso spostandomi dall’handbike alla mia carrozzina e mentre io salivo in auto hanno aiutato a caricare la mia bicicletta. Li ho ringraziati e mi hanno chiesto un passaggio per scendere a Gavazzo. Come dire di no. A quel punto ci siamo presentati e abbiamo scambiato qualche parola.
Io ho ripensato subito alla sera prima quando qualche mio concittadino, parlando per pochi attimi ad una trasmissione tv, ha detto che di questi ragazzi poco più che maggiorenni dovremmo avere paura e che la gente non viene più in vacanza nel nostro territorio, causa la loro presenza. Credo che a volte essere prevenuti non sia una gran dote. Io colgo l’occasione che mi è stata data con queste poche righe, per ringraziare pubblicamente Sidiki e Ngori, i due ragazzi africani, per l’aiuto e la gentilezza e continuo a pensare che nel mio paese nessuno dovrebbe sentirsi straniero.
Criticati la sera prima e ringraziati la sera dopo. Nulla succede per caso!
Michele Mazzocchi
