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Ardesio, Zenerù condannato: “Al rogo!”

Una tradizione nella tradizione. Ad Ardesio è tornato il processo al Zenerù. A rimetterlo in scena, questa mattina, sono stati gli alunni di quinta elementare. Un vero e proprio dibattimento, con accusa e difesa, ma dall’esito scontato: sappiamo già come andrà a finire questa sera.

Era dal 2009 che il Zenerù non andava alla sbarra. A riportarlo in tribunale è stata la Pro loco di Ardesio: «Abbiamo contattato le insegnanti della scuola primaria chiedendo loro se si poteva costruire un laboratorio o qualcosa di simile – spiega il presidente Simone Bonetti -. Un lavoro da portare avanti nel mese di gennaio per poi inscenare un vero e proprio processo».

L’udienza si è svolta questa mattina nella sala consiliare del Comune. Zenerù è stato accusato di portare il freddo e la brutta stagione. Ma c’è stato anche chi ha parlato in sua difesa. Tra i testimoni impersonati dai bambini un muratore, un boscaiolo, un contadino, uno sciatore. Il giudice si è avvalso anche della consulenza di un meteorologo, del vecchio saggio del paese e di un sacerdote.

Le Maschere di Tricarico

La parola è infine passata alla giuria che, dopo essersi riunita per deliberare, ha dichiarato l’imputato colpevole. Il giudice ha chiesto pure il parere del popolo, che ha confermato la condanna a suon di campanacci. La sentenza sarà eseguita questa sera: alle 20 Zenerù arriverà sul piazzale del Ponte Rino e sarà poi condotto al rogo. Ad accompagnarlo anche i componenti del gruppo invitato quest’anno dalla Pro loco: “Le Maschere di Tricarico”, provenienti dalla provincia di Matera, in Basilicata.

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