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No ai richiedenti asilo, due condanne per le proteste a Castione

Hanno avuto una coda giudiziaria le manifestazioni di fine luglio per dire no all’arrivo di altri richiedenti asilo a Castione. Per tre sere centinaia di persone erano scese in piazza a protestare, prima al Passo della Presolana davanti all’hotel Spampatti poi in paese. Alla fine i richiedenti asilo non erano più arrivati.

A distanza di sette mesi, il giudice dell’udienza preliminare Marina Cavalleri ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti di Walter Semperboni, 46 anni, di Lizzola, e di Giovanni Migliorati, 36 anni, di Castione. L’accusa è di aver violato il testo unico di pubblica sicurezza per manifestazioni organizzate senza informare in anticipo la questura. Entrambi dovranno pagare una multa di 1.185 euro, sempre che non facciano ricorso.

Ma Walter Semperboni, noto per le sue battaglie in valle contro il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, non ci sta. «Si è trattato di manifestazioni pacifiche, a cui hanno partecipato anche 500 persone. In piazza sono scesi anche il sindaco di Castione (Angelo Migliorati, ndr) e alcuni amministratori. Ho cercato anche di calmare gli animi e adesso mi ritrovo con una condanna», dice.

Semperboni nega di essere tra i promotori delle manifestazioni di protesta. «E non le ha organizzate nemmeno Giovanni Migliorati – sostiene -. Tutto è nato in modo spontaneo, c’è stato un tam tam quando si è diffusa la notizia che sarebbero arrivati altri richiedenti asilo e anch’io sono stato chiamato». Il 46enne di Lizzola parla anche di «due pesi e due misure nel valutare le manifestazioni di destra e di sinistra. Con le prime si trovano i cavilli, con le seconde non succede nulla».

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