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Libri: “Una crisi che viene da lontano”

“Una crisi che viene da lontano”: è il titolo del libro scritto da Giovanni Canu che ripercorre una battaglia persa contro il potere finanziario.

«La crisi del 2008 ha messo in evidenza le pecche del modello capitalistico – spiega l’autore, originario di Sassari e residente in Valle Camonica – e per individuare le cause delle imperfezioni dell’attuale sistema ho ritenuto opportuno iniziare dalla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America raccontando oltre due secoli di battaglie tra potere politico e potere finanziario».

Giovanni Canu

«Ho voluto cercare di capire le ragioni delle lotte che hanno caratterizzato il XIX secolo per controllare la quantità di moneta – spiega Canu -. La creazione della Banca Centrale Americana (FED), un ente indipendente sia dal potere politico sia dal potere finanziario, ha posto fine alle lotte facendo credere ai cittadini che questo ente fosse in grado di controllare la quantità di moneta e di intervenire nelle fasi cicliche dell’economia. La realtà ha dimostrato il contrario. La quantità di moneta viene controllata, in realtà, direttamente dalle banche private. Una mitigazione del potere delle banche si ebbe con la crisi del 1929. La recessione costrinse gli Stati a intervenire nell’economia, attraverso regole e istituzioni di controllo. Questo sistema ha consentito un boom economico negli anni tra il 1950 e il 1970. Con l’arrivo di Thatcher e Reagan (nel 1980 circa), il processo di deregulation consentì la nascita di istituzioni finanziarie non controllate dalla Banca Centrale in grado, attraverso nuovi strumenti finanziari (derivati e Credit Default Swaps), di aumentare la base monetaria eludendo i controlli della Banca Centrale».

La liquidità e le crisi del 2001 e 2008

«L’enorme liquidità in circolazione – continua – ha alimentato la crisi delle dot.com nel 2001 che ha costretto la FED a mantenere i tassi a livelli molto bassi, favorendo la bolla immobiliare che scoppiò nel 2007, con il fallimento di Freddie Mac e Fannie Mae, e si trasformò in crisi globale nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers e il salvataggio in extremis di AIG. La crisi del 2008 ha evidenziato la necessità di correttivi all’attuale modello capitalistico e l’esigenza di istituzioni in grado di arginare le alchimie finanziarie in atto. Il mio libro vuole stimolare un dibattito sulle politiche adottate per contrastare la crisi e sul modello neoclassico oggi dominante. Le risposte alla crisi hanno ampliato la forbice tra ricchi e poveri evidenziando la loro inefficacia per far ripartire l’economia e risolvere i problemi della maggioranza, come è stato evidenziato anche dalle ultime elezioni, che hanno premiato quei partiti che hanno promesso una espansione fiscale in grado di far ripartire la domanda interna e far crescere il Prodotto Interno Lordo attraverso il ritorno a un modello più vicino all’economia keynesiana».

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Categorie: Notizie
Tag: Crisi, Economia, Finanza, Libri

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