Il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Belotti chiede lo stop alle centraline lungo il fiume Serio, in particolare nel territorio di Valbondione.
Secondo l’onorevole leghista, «la proliferazione di centraline idroelettriche sui fiumi e i torrenti bergamaschi va fermata, se si vuole salvare l’ecosistema dei nostri corsi d’acqua». Nell’interrogazione, Daniele Belotti chiede conto dell’autorizzazione concessa dalla Provincia di Bergamo a due impianti sul fiume Serio, a Fiumenero e Gavazzo. «Questi due impianti – scrive il neo parlamentare – vedono la forte opposizione del Comune di Valbondione, dei residenti e della Regione, che ha espresso delle riserve, in quanto il progetto potrebbe produrre impatti negativi sull’ambiente».
«Vanno bene le energie rinnovabili – spiega il deputato leghista -, ma non bisogna abusare dei nostri fiumi riempiendoli di centraline». Belotti ricorda, infine, che su questa vicenda il Comune di Valbondione e il Wwf hanno recentemente presentato un ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (l’udienza è in programma domani, mercoledì 18 aprile).
Da Valbondione, però, c’è chi non condivide l’iniziativa del parlamentare della Lega. Walter Semperboni, di Lizzola, ci ha inviato questa lettera:
Caro Onorevole Daniele Belotti,
mi compiaccio nel constatare come la Sua elezione ad Onorevole, coincida con un impegno alacre nel presentare interpellanze, ma se quella riguardante la questione diamanti ”gonfiati ” sia condivisibile, meno condivisibile e a ragion veduta, pare quella depositata sulla proliferazione di centraline idroelettriche in quel del Comune di Valbondione e più precisamente nelle frazioni di Gavazzo e Fiumenero perché dettata da molte imprecisioni. Quanto da Lei asserito sul come esista un forte dissenso da parte dei residenti e da parte degli amministratori del sopra citato Comune, risulta veritiero solo in minima parte, visto che per quanto riguarda l’opposizione dei Cittadini questi siano solo una parte sparuta e minoritaria (le firme raccolte lo attestano in modo esplicito ed univoco) e perché questa coscienza ambientalista sia rimasta sopita a riguardo dello sfruttamento delle acque del torrente Bondione e Fiumenero. Più ingarbugliata e indecifrabile pare essere l’opposizione degli amministratori o meglio di una parte di essi. Sarebbe infatti curioso capire il perché continuino imperterriti ad opporsi alla costruzione di queste centraline (visto il benestare della provincia, degli enti forestali, dei beni ambientali,dell’ente parco delle Orobie, della Comunità montana e dell’80% della Regione), senonché nel bilancio di previsione abbiano stanziato quattrocentomila euro per edificare udite udite, una centralina elettrica in quel di Lizzola. Incongruenti e misteriosi paiono questi comportamenti che sembrerebbero non derivare da una sana coscienza ambientalista di difesa del Territorio, se di difesa vogliamo parlare, visto che a detta della stragrande maggioranza delle persone, il comparto idroelettrico sia conosciuto come una fonte rinnovabile di energia pulita. Ma se tra queste persone non fossero inclusi i sopra citati amministratori, rimane indecifrabile l’usare ”due pesi e due misure”! Consiglierei a questi Signori, invece che spendere soldi della collettività per questioni legali, di divenire ad un accordo bonario con gli imprenditori in possesso della concezione di sfruttamento delle acque al fine di riavere una parte di quelle quote che all’origine erano di proprietà comunale. All’onorevole e mi auguro ancora amico Daniele, consiglierei tra le tante interpellanze che gli auguro ancora di fare, di non dimenticarsi dei molti profughi che da anni soggiornano in quel di Lizzola, visto che per queste ”Battaglie”, una consistente parte di leghisti si trovi nelle stanze di Montecitorio e di Palazzo Madama. Vorrei ricordare a chi vuol demonizzare questa fonte di energia, come questa venga definita pulita in quanto produce meno emissioni del suo ciclo vitale, rispetto ad altri tipi di energia, che l’idroelettrico produce solamente il 12% del fabbisogno energetico totale, e che di queste centrali su tutto il territorio nazionale, ne siano presenti poco più di duemila unità. Chiudo ironicamente ricordando un cenno storico in cui si dice che la prima diga della storia venne costruita ben seimila anni fa dagli antichi egizi, usata per canalizzare l’acqua e far girare i mulini… Il Nilo esiste ancora in tutto il suo splendore, sono convinto non succeda nulla di macabro nemmeno al nostro amato Fiume Serio!
Sursum corda
Walter Semperboni
A questa dichiarazione ha fatto seguito una precisazione del presidente del Parco delle Orobie Bergamasche Yvan Caccia.