Non ce l’ha fatta, Bonifacio Bergamelli. Pensionato, 74 anni, di Nembro, gravemente ferito in seguito a un incidente stradale il 7 luglio a Nembro. Stava percorrendo via Marconi in sella alla sua bicicletta per recarsi al Parco Rotondo, dove ha sede il Gruppo Alpini, quando è stato investito da un furgone. Trasportato in gravi condizioni all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ha cessato di vivere domenica.
Bonifacio Bergamelli – “Il Boni”, come lo chiamavano tutti in paese – era una colonna portante del Gruppo Alpini. Con la sua armonica a bocca eseguiva sempre il silenzio in occasione di manifestazioni e funerali. Si occupava della chiesetta degli Alpini alla Canaletta. Era anche tra i volontari più disponibili per la parrocchia e per le attività della Protezione civile.
Anche il mondo dello sport piange la sua scomparsa. Bonifacio Bergamelli aveva una grande passione per la corsa a piedi. Era stato il fratello Pasquale, classe 1938, a trasmettergliela. Impegnato 9 ore al giorno come meccanico alla Laminal di Nembro, si allenava dopo il lavoro, la sera: Albino, Selvino, monte Cereto – dove gli animali della sua stalla lo attendevano per il pasto serale – e giù di corsa verso Nembro.
Nella sua categoria, vinse sia la Maratona di Torino sia quella di Roma. Nelle gare degli alpini, disputate con l’Ana Bergamo, portò a casa innumerevoli medaglie. Ma Bonifacio Bergamelli si è sempre prodigato per la corsa in sé, perché fosse di tutti e per tutti. Anche per questo spirito autenticamente sportivo è sempre stato stimato dai concittadini di Nembro.
L’anno scorso la figlia Sara era riuscita a coinvolgerlo in un’ impresa di famiglia: correre il Podone Skytrail insieme. All’inizio perplesso e poco convinto delle doti di fondo di Sara, papà Bonifacio aveva cercato di far desistere la figlia dall’impresa. Ma dopo aver corso in prova un terzo del sentiero della gara, aveva accettato. Entrambi avevano concluso il Podone Skytrail, sostenuti da un tifo sincero di molti nembresi che sul percorso li sostenevano.
