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Miniere, il punto con gli “australiani” a Gorno

Assemblea pubblica ieri sera a Gorno presso la sala multimediale delle scuole. La maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Giampiero Calegari ha promosso un incontro con cui fare il punto su quanto realizzato in questi mesi dall’amministrazione e ha colto l’occasione per invitare gli “australiani” (in realtà i rappresentanti della società Alta Zinc impegnata nel progetto di riapertura delle miniere di zinco della Valle del Riso intervenuti ieri sera sono italiani). I rappresentanti della società hanno presentato lo stato di avanzamento del progetto.

«Questa sera siamo qui in risposta all’invito del sindaco Giampiero Calegari di presenziare l’incontro per fare il punto sulle attività svolte da Alta Zinc da aprile 2017, quando si è chiusa una prima fase che ha visto la pubblicazione dello studio sulla risorsa – spiega Simone Zanin, geologo della società -. Alta Zinc ha risposto a quello che è stato un inaspettato risultato. Chi ha seguito il progetto sa che ha avuto un 20% in meno del quantitativo e qualitativo che ci aspettavamo. La società ha risposto presentando un nuovo studio di fattibilità che verrà completato in autunno».  

«Il progetto – continua – prevede un impianto più ridimensionato con lo sfruttamento della risorsa nelle zone a più alta qualità e con l’utilizzo di tunnel già esistenti. Questo permetterà di avere un capitale di investimento minore e in secondo luogo di avere un’entrata in produzione più veloce. La seconda fase prevede lo sfruttamento di risorse che si trovano nelle vicinanze di quelle conosciute. Questi nuovi pannelli mineralizzati sono stati oggetto di studio negli ultimi mesi per definire qualità ed estensione. La seconda fase prevede lo sfruttamento di queste nuove risorse. L’ultimo anno ha visto anche l’ingresso in società del partner Arete, società che ha messo a disposizione, oltre a un capitale finanziario, un team di tecnici e consulenti finanziari. Il cronoprogramma prevede la conclusione dello studio di fattibilità in autunno, l’analisi dei nuovi target di esplorazione nel 2019. La società è inoltre in attesa dei permessi e delle licenze minerarie per le nuove aree».

Recentemente c’è stato anche un cambio dell’interlocutore per quanto riguarda l’iter burocratico. «Questo riguarda la richiesta e rinnovi dell’esplorazione mineraria – continua Simone Zanin – prima era gestito a livello regionale, ora è passato a livello statale. Questo ha comportato ritardi. Siamo in attesa del rilascio delle licenze in quanto le nuove procedure devono essere rodate anche dalle autorità e richiederà per questo qualche tempo in più rispetto al previsto».

Come sarà organizzata l’attività di lavorazione del minerale? «Il nuovo progetto – illustra Zanin – prevede una parte di produzione in sotterranea, la frantumazione e cernita del materiale, poi il materiale verrà trasportato utilizzando il tunnel Riso-Parina. La flottazione del minerale avverrà alla vecchia laveria».

 

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