Nel 2016 sono stati trattati dai Servizi per le dipendenze (Serd) della provincia di Bergamo 365 soggetti per gioco d’azzardo patologico. Il 37,9% ha più di 50 anni, il 30,5% si colloca nella fascia tra i 40 e i 50 anni, il 9,2% ha più di 65 anni. I soggetti residenti in provincia presi in carico per la prima volta nel 2015 sono stati 282. Nel 2005 erano 28.
Bastano questi pochi – ma significativi – dati a far capire la dimensione raggiunta in Bergamasca dal fenomeno della ludopatia. Uno dei problemi è che il gioco d’azzardo campa su credenze e falsi miti che si faticano a smontare. Ci provano Comune di Bergamo, Cgil, Cisl e Uil provinciali, in collaborazione con Unipol, chiedendo aiuto a un “pool” di fisici, matematici e creativi di Torino (Taxi 1729) che hanno ideato lo spettacolo conferenza “Fate il Nostro Gioco”.
L’obiettivo della rappresentazione è svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verità che stanno dietro all’immenso fenomeno del gioco d’azzardo in Italia. La matematica viene usata come una specie di antidoto logico, per creare consapevolezza intorno al gioco e svelare i suoi lati nascosti.
Dall’ultima ricerca condotta in provincia da Ats con il supporto delle associazioni dei consumatori sindacali e delle federazioni dei pensionati di Cgil Cisl e Uil, il 49% di coloro che ha partecipato all’indagine ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso della vita, il 42% l’ha fatto anche nel corso dell’ultimo anno e il 18% nell’ultimo mese. «Questa è solo la punta dell’iceberg – sostengono i sindacati -. Ogni volta che sui giornali appare la notizia “Qui sono stati vinti tot mila euro”, le vendite di “grattaevinci” schizzano in alto, e il giorno dopo aumentano anche le visite nei centri specializzati per la cura del gioco patologico. È un cane che si morde la coda e si fatica a spezzare il circolo vizioso che nutre questa catena».
«La situazione pericolosa in cui vivono molti dei nostri pensionati ci ha spinto a avviare alcuni protocolli e azioni volte a informare e formare i nostri delegati nell’individuare situazioni a rischio. Anche tra gli attivi, comunque, la situazione non è meno grave – aggiungono i sindacati -. Dai risultati di un recente studio è emerso che sempre più giocatori problematici hanno ottenuto la cessione del quinto sullo stipendio, prestiti da società finanziarie o da privati, spesso senza che i parenti sappiano qualcosa, mettendo a rischio la sicurezza di tutta la famiglia» .
L’Ambito territoriale di Bergamo è secondo solo a quello di Milano per numero di giocatori “trattati” dai servizi pubblici. «Il consumo di gioco pubblico d’azzardo ufficialmente registrato nella provincia di Bergamo – dice Maria Carolina Marchesi, assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo – è passato da 356 milioni e 790 mila euro a 1 miliardo e 573 milioni di euro nel giro di pochi anni. Il mercato del gioco pubblico d’azzardo ha trasformato gli italiani da popolo di piccoli risparmiatori, qual era, a dissipatori di massa, il che è avvenuto, e sta avvenendo, non senza drammatici rivolgimenti. Quotidianamente si può fare l’esperienza di vedere capannelli di concittadini che impegnano e sacrificano ampie porzioni del proprio tempo e del proprio denaro per tentare la sorte. Gli ambiti in particolar modo aggrediti sono la salute pubblica, il risparmio familiare, l’economia municipale, la sicurezza urbana».
Assistere a una conferenza spettacolo può aiutare a identificare casi sospetti e aiutare l’amico, il collega o il parente a riconoscere un comportamento a rischio e indirizzarlo verso i servizi più adeguati. “Fate il Nostro Gioco” andrà in scena venerdì 7 dicembre, alle 9,30 presso l’auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo (ingresso libero e gratuito).