Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti. Un sogno diventato realtà quello di Luca Delogu, 31enne originario di Costa Volpino, che dopo un anno e mezzo di lavoro ha pubblicato il suo primo album “Otto”.
«Il numero otto è molto presente nella mia vita, indica le mie prime volte – spiega Luca Delogu -. Per esempio il numero della mia prima maglia da giocatore di pallacanestro, il numero di lettere che compongono i nomi dei miei genitori, gli anni di differenza con mia sorella, il nome del mio cane. Ma mi affascina molto anche l’idea che se il numero otto viene ruotato, forma il simbolo dell’infinito.
L’album è composto da otto canzoni ognuna con tematiche diverse: dall’amore perduto al ricordo di una persona che non c’è più, dalle sue “prime volte” alle sensazioni che la musica suscita, dalle follie estive alla libertà sfrenata. Nell’album è presente anche una canzone di cinque anni fa, la sua prima canzone: “Sei te”.
«L’avevo scritta in occasione del mio primo anno di fidanzamento, ho deciso di inserirla in questo album dopo averla arrangiata nuovamente in modo da adattarla al ritmo e alle canzoni del cd, mantenendo però le stesse parole – continua il cantante –. Tutte le canzoni sono nate dal pianoforte, eccetto una che invece ha avuto origine dalla chitarra».
Stupore misto a tanta gioia, per Luca, all’uscita del cd, anche in seguito alle reazioni da parte di chi lo ha ascoltato. «All’inizio, quando ho sentito per la prima volta le canzoni nel locale in cui ho effettuato il concerto di presentazione, è stato straniante. Poi però vedere le persone che su Spotify o in macchina ascoltano il mio cd e si ritrovano nelle mie canzoni, mi ha dato una botta di vita incredibile».
Una passione per la musica ed il canto, la sua, nata fin dall’infanzia grazie all’influenza positiva dei genitori. «Ascoltavo con mia madre musica “black”, cantanti come Gianni Morandi, Adriano Celentano e Michael Jackson. Nel 1995 mio padre poi ha aperto un irish pub a Darfo e insieme a lui ascoltavo i dischi che teneva nel locale. Poi io glieli rubavo…».
Allo lo studio del canto, Luca ha affiancato anche quello di uno strumento musicale. «Suono il pianoforte da anni e studio canto con Silvano Mazzoli del Voice Center di Darfo. L’ho conosciuto grazie alla sua proposta di farmi partecipare come protagonista al musical “Pinocchio”, da quel momento ho iniziato a studiare seriamente».
L’album “Otto” non è l’unico traguardo raggiunto. Luca Delogu recentemente ha partecipato anche al contest “Honiro” di Roma. «E’ la casa discografica di Ultimo ed è stata una bellissima esperienza da cui ho imparato tanto – afferma accennando un sorriso – . Ora però ho in progetto di partecipare alle selezioni di Sanremo».
L’uscita del disco ha suscitato grande entusiasmo anche da parte degli amici, fieri e orgogliosi. «L’album non è certo una novità per noi, Luca è molto bravo e determinato, per questo si merita di avere successo e glielo auguriamo per il suo futuro – dicono Arianna Belafatti e Maurizio Bertoli –. Lo conosciamo da ormai tre anni e da sempre gli diciamo che “ce l’ha nel sangue di diventare un Vip”, anche se questo acronimo lo fa sempre imbarazzare molto».
Nell’album ci sono due canzoni che Luca reputa essere i suoi “cavalli di battaglia”, perché lo rappresentano: “Otto” e “Orizzonte verticale”. «Sono due canzoni che parlano della mia vita – spiega -. “Otto” racchiude tutte le mie prime volte. “Orizzonte verticale” invece l’ho scritta per mia nonna che ho perso quando avevo tredici anni e che considero essere il mio angelo custode, proprio per questo ho tatuato sulla spalla sinistra la sua data di nascita».
Nel cd non mancano influenze di artisti famosi. «Non ho un modello di riferimento in particolare, ho però creato alcune delle mie canzoni ispirandomi ai suoni presenti negli ultimi album di cantanti come Mengoni, Cremonini, Negramaro, One Republic, Ultimo e Jovanotti».
“Otto” è un disco che ha avuto un percorso travagliato, ma che alla fine ha visto la luce. «Sembrava non volesse uscire. In questo anno e mezzo ho avuto vari problemi: sentimentali, di salute e pure economici, ma alla fine ce l’ho fatta – sottolinea Luca -. Il mio motto è di “volere fortemente tutto”, ed essere sempre positivo. Anche nei momenti più neri bisogna cercare di colorare la propria vita. Una frase in cui credo molto è “l’ora più buia è sempre quella prima del sorgere del sole”».
Il progetto si è concretizzato anche grazie alla collaborazione di un vero e proprio team che Luca tiene molto a ringraziare. «Ho collaborato con il mio produttore Andrea Verni Fonteni del “Boxroom Studio”, con Diletta Belleri e Tiziana Salvini che si sono occupate della parte corale, con i chitarristi Gabriele Boniotti e Raffaele Antonioli, con il trombettista Valentino Trotti e la pianista Simona Cotti». È anche grazie a loro, ma soprattutto alla sua tenacia e caparbietà, che Luca Delogu, “colorando la sua vita anche nei momenti peggiori”, è riuscito ad arrivare al suo traguardo a testa alta.