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Oltre un milione per la biodiversità delle Orobie

La biodiversità è ricchezza. Un patrimonio inestimabile per la catena delle Orobie. Da tutelare, come un vero tesoro. Proprio per questo è stato messo a punto il progetto “C.Oro (Capitale Orobie: agroecosistemi biodiversi e interconnessi)”, finanziato per buona parte dalla Fondazione Cariplo.

Ente capofila è il Parco delle Orobie bergamasche. «Il progetto è di ampio respiro – spiega il presidente, Yvan Caccia – e riguarda tutte le Orobie lombarde. A fronte di investimenti complessivi pari a 1 milione e 123 mila euro, il contributo a fondo perduto concesso da Fondazione Cariplo ammonta a 755 mila euro. Il piano è triennale e si articola su diverse tipologie di intervento, declinate anche in base ai territori rappresentate dagli enti coinvolti».

Oltre al Parco delle Orobie bergamasche, infatti, ci sono il Parco delle Orobie valtellinesi, il Parco della Grigna Settentrionale e la Comunità montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, i Comuni di Corteno Golgi (Brescia), Barzio (Lecco), Dossena, Taleggio e Vedeseta, l’Unione Comuni della Presolana, l’istituto Oikos.

«Le azioni previste dal progetto – prosegue Yvan Caccia – puntano a tutelare la biodiversità delle Orobie e sono fondamentalmente concentrate su interventi come diradamenti di boschi, creazione di pascoli, realizzazione di pozze di abbeverata, riqualificazione di sentieri, sistemazione di attraversamenti per la fauna selvatica».

La porzione di investimenti non coperta dal contributo di Fondazione Cariplo sarà a carico dei singoli enti. «I diversi partner si serviranno anche di prestazioni professionali svolte dai propri uffici – aggiunge il presidente del Parco delle Orobie -. Questo significa che la partecipazione economica dei vari enti è piuttosto bassa».

Restando nell’ambito del nostro territorio, gli interventi sono localizzati all’Alpe Corzene-Cassinelli a Castione della Presolana, all’Alpe Avert a Gromo, all’Alpe Agnone a Valgoglio, le Alpi Valmezzana e Ramello di Nedi a Songavazzo, l’Alpe Fogarolo a Rovetta. Sono previste anche azioni lungo le provinciali a Gromo e tra Cerete e Sovere, in zone caratterizzate dal transito di animali selvatici, soprattutto ungulati.

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