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Operazione della Guardia di finanza, sequestrata droga per 6 milioni di euro

Più di 30 persone arrestate e 157 chili di droga sequestrati: questo l’esito dell’operazione “Sotto-sopra” portata a termine nelle ultime ore dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia e del Comando Provinciale di Bergamo, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo.

Nel dettaglio, gli stupefacenti sequestrati sono divisi in circa 24 chilogrammi di cocaina, 83 chilogrammi di hashish e oltre 50 di marijuana. La sostanza – proveniente dall’Albania, dalla Spagna e dall’Olanda – avrebbe fruttato, complessivamente, nel mercato circa 6 milioni di euro. 

Delle 32 persone arrestate, 12 sono state tratte in arresto dai Finanzieri in flagranza di reato durante le investigazioni, mentre 6 soggetti sono risultati progressivamente destinatari di provvedimenti di “ritardato” arresto. «L’arresto differito, al verificarsi dei previsti presupposti normativi, permette di contrastare in modo più efficace il traffico illecito – spiega la Guardia di finanza -. L’investigatore, infatti, può non intervenire subito così sviluppando l’indagine e acquisendo ulteriori elementi probatori anche nei confronti di altri sodali». Altre 14 persone, nei giorni scorsi, sono state condotte in carcere. 

L’attività investigativa, che ha avuto inizio nei primi mesi del 2017, inizialmente ha permesso di far emergere il coinvolgimento di due fratelli di nazionalità albanese, entrambi residenti a Reggio Emilia. L’esame dei tabulati telefonici ha poi consentito di identificare i fornitori della droga, due albanesi con dimora in provincia di Bergamo. Avevano locali a loro disposizione sia nel Comune di Osio Sopra che nel Comune di Osio Sotto. 

I costanti servizi di appostamento e pedinamento effettuati dagli uomini della Guardia di Finanza di Brescia nel Comune di Osio Sopra, nei confronti di uno dei due albanesi, hanno permesso di trarlo in arresto. Le manette sono scattate dopo che aveva ritirato una partita di 25 chilogrammi di marijuana da un camionista (per tale fatto sottoposto a ritardato arresto) incontrato in un parcheggio nei pressi del casello autostradale di Brescia Est. 

La successiva perquisizione eseguita all’interno di un box nel Comune di Osio Sotto ha permesso di rinvenire ulteriori 130 chilogrammi di sostanza stupefacente tra cocaina, marijuana e hashish. In occasione dell’arresto sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro quadernoni e fogli all’interno dei quali erano riportati conteggi, quantitativi e nominativi che hanno consentito di ricostruire l’ingente giro d’affari derivante dal traffico di droga per centinaia di chilogrammi di cocaina gestito da tempo dai fratelli albanesi operanti nella bergamasca. 

Il territorio orobico era diventato un vero e proprio centro di smistamento dello stupefacente per gran parte della Lombardia. L’esame delle carte sequestrate ha inoltre permesso di individuare numerosi destinatari dello stupefacente, alcuni dei quali con dimora in provincia di Brescia. Nell’ambito delle indagini è stato identificato un parallelo gruppo criminale operante nella città di Brescia, responsabile dell’importazione di decine di chilogrammi di cocaina e in contatto con il sodalizio bergamasco. 

Pertanto, l’attività investigativa veniva indirizzata a contrastare il traffico dello stupefacente nell’ambito del territorio bergamasco-bresciano puntando a troncare il “gemellaggio”. Grazie ai servizi di pedinamento e appostamenti, anche con l’ausilio dei Finanzieri di Bergamo, i militari del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) di Brescia sono riusciti a individuare l’auto utilizzata per il trasporto della droga e a identificare tutti i soggetti che a vario titolo collaboravano nell’attività illecita. 

Si è quindi giunti all’arresto in flagranza di un minorenne che, in concorso con un’altra persona, è stato sorpreso con circa 14 chilogrammi di cocaina. Per questo l’autorità giudiziaria di Bergamo ritardava l’arresto nei confronti dei due corrieri che avevano trasportato lo stupefacente dall’Olanda fino a Brescia e dei due zii materni del minorenne, organizzatori dell’operazione, che si sono rifugiati all’estero per sfuggire alla giustizia italiana. 

I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti il 1° ottobre di quest’anno quando uno dei due zii è stato localizzato nel torinese. Aveva tentato di mimetizzarsi persino cambiando identità attraverso la formale acquisizione di un nuovo cognome tramite gli uffici competenti in Albania, suo Paese d’origine. Attraverso la nuova identità, aveva persino avanzato formale richiesta di permesso di soggiorno in Italia, così da potersi muovere indisturbato all’interno dell’Unione Europea. La Guardia di Finanza ha smascherato l’inganno attraverso attività di intelligence e acquisizione informativa digitale nelle banche dati in uso al Corpo.

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