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Problema tram sovraffollati, a un metro e mezzo dalla soluzione

I leghisti Daniele Belotti e Alberto Ongaro, deputato e consigliere provinciale, hanno sollevato ieri il problema del sovraffollamento sul tram delle valli. «Persone ammassate come sardine, abbonati costretti ad attendere le corse successive e la possibilità che prima o poi qualcuno finisca col sentirsi male», hanno scritto in un comunicato. Ma perché il problema non si risolve?

Abbiamo girato la domanda a Filippo Simonetti, presidente di Teb, Tramvie elettriche bergamasche, la società che gestisce il servizio, attualmente tra Bergamo e Albino. «Il problema del sovraffollamento è alla nostra attenzione ormai da tempo, perché emerso nelle indagini sulla soddisfazioni degli utenti – spiega -. Pensiamo di risolverlo con il pieno utilizzo del terzo binario al capolinea della stazione di Bergamo. Ci serve però una fascia di un’ulteriore metro e mezzo di proprietà di Ferrovie dello Stato, che stiamo pressando da tempo perché ce la conceda».

La piena funzionalità, con tanto di banchina, del terzo binario nelle ore di punta permetterebbe una maggior frequenza delle corse. «Potremmo così scendere dagli attuali 6/7 minuti a 5 minuti di frequenza, in modo da avere una capacità di trasporto significativamente maggiore».

La situazione dovrebbe migliorare ulteriormente con l’arrivo della T2, la nuova linea Bergamo-Villa d’Almé. «Nella tratta urbana a doppia linea di Bergamo avremo un tram ogni due minuti e mezzo – prosegue Simonetti -. Quindi, abbiamo bisogno di questo terzo binario in piena disponibilità alla stazione. Infatti, è compreso nel progetto della T2. Speriamo che con la conferma dei finanziamenti finalmente si abbiano tutti gli strumenti per poter avere l’area necessaria ad utilizzarlo a pieno già prima della funzionalità della T2».

Non resta che aspettare la conferma del finanziamento (125 milioni dal Ministero delle Infrastrutture) per la nuova linea. «Stiamo aspettando da quest’estate, direi che ogni giorno è buono e speriamo sia buono per una notizia positiva – osserva il presidente di Teb -. Nel momento in cui abbiamo conferma del finanziamento, il nostro cronoprogramma prevede cinque anni per i lavori. Ma il primo intervento che facciamo è la sistemazione del binario alla stazione. Quindi il tema dell’aumento della frequenza durante le ore di punta vorremmo risolverlo ben prima dell’avvio della linea T2». 

Come riporta il sito di Teb, la proposta per portare il tram verso la Val Brembana prevede «un quadro economico complessivo di 178,6 milioni, con una quota di cofinanziamento da parte di Regione Lombardia, Comune e Provincia di Bergamo e altri Comuni interessati dal tracciato fino alla concorrenza del 30% (53,5 milioni), e una richiesta di contributo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la restante quota del 70% (125,1 milioni)».

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