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Istituto “Fantoni” di Clusone, un questionario solleva la polemica

Un’esercitazione in classe che ha sollevato un polverone. La scuola coinvolta è l’Istituto “Fantoni” di Clusone e al centro della polemica c’è un questionario su cui hanno lavorato alcuni studenti del Liceo economico sociale. All’interno domande all’apparenza tendenziose, all’insegna degli stereotipi, con al centro i marocchini. Ma che vanno contestualizzate.

Solo che la vicenda ha valicato il perimetro della scuola e ha scatenato subito la polemica politica. «Siamo sbalorditi dal questionario somministrato agli studenti e non possiamo fare a meno di domandarci quali siano le finalità che si nascondono dietro a una simile operazione, che tutto può definirsi meno che normale», affermano in un comunicato Alberto Citossi e Massimo Scandella, rispettivamente coordinatore provinciale e coordinatore di circoscrizione della Lega Giovani di Bergamo.

«Un quiz tutto incentrato su cosa pensino gli studenti dei marocchini – spiegano Citossi e Scandella – zeppo di domande ambigue e a trabocchetto, che arrivano a toccare addirittura la sfera dei comportamenti sessuali dei ragazzi. Non riusciamo proprio a comprendere quale sia lo scopo di questo test ma il sospetto è che il suddetto sia stato creato ad arte, volutamente con quesiti subdoli, con lo scopo di ‘schedare’ gli studenti che non sono allineati con il bel pensiero di chi ha deciso quest’operazione».

«Fra l’altro – proseguono i due esponenti del Carroccio – il tenore delle domanda è fortemente discriminatorio proprio nei confronti degli stessi marocchini e non si capisce nemmeno perché sia stata presa come argomento proprio questa specifica nazionalità. Come Lega Giovani non mancheremo di portare la cosa all’attenzione di chi di dovere. È ora di finirla con questo uso strumentale della scuola pubblica, che dovrebbe essere luogo di apprendimento e non di indottrinamento ideologico, perpetrato sempre e comunque da una certa parte politica».

Ma quello che sembra un grossolano passo falso, viene ridimensionato dalla dirigente scolastica del “Fantoni” Annalisa Bonazzi. «Il questionario fa parte di una serie di materiali consegnati ai ragazzi nell’ambito di un lavoro che aveva come obiettivo una riflessione sulle diverse modalità comunicative. L’obiettivo didattico era costruire un questionario sul tema della plastica. Per arrivare a questo l’insegnante ha sottoposto alla classe materiali di diverso tipo. Attraverso l’analisi delle domande ha voluto mostrare come si può costruire un questionario potenzialmente tendenzioso. Come un linguaggio esplicito, ricco di stereotipi, possa contribuire a indurre determinate risposte».

La dirigente del “Fantoni” sottolinea che «l’obiettivo era didattico e metodologico. Faceva parte dei diversi materiali analizzati dalla classe. Gli studenti dovevano poi realizzare loro un questionario con domande costruite nel modo più obiettivo possibile e non potenzialmente tendenzioso. Esattamente il contrario di quello che è emerso. Mai l’Istituto “Fantoni” avrebbe sottoposto un questionario di questo tipo, con un linguaggio così paradossale ed esagerato, agli studenti».

In serata la dirigente del “Fantoni” ha diffuso un comunicato in cui fa sapere che «sta compiendo accertamenti e che provvederà ad agire nelle modalità opportune».

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