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Le richieste degli ambulanti bergamaschi

Fiva Bergamo, la Federazione italiana che riunisce gli ambulanti bergamaschi aderenti al mondo Confcommercio, ha scritto oggi ai sindaci dei comuni orobici chiedendo di rinviare all’autunno tutti i pagamenti dei tributi COSAP o TOSAP e TARI e di ricalcolare i valori delle imposte comunali. La lettera è firmata da Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo e Lombardia.

Dolci, esprimendo tutta la solidarietà, stima e vicinanza ai sindaci bergamaschi per la responsabilità, il lavoro e il costante impegno, traccia il quadro della situazione in cui si trovano gli ambulanti bergamaschi. “La nostra categoria – scrive Dolci – non è rimasta immune dalle conseguenze dell’emergenza Covid19: con la prima ordinanza del 21 febbraio 2020 si sono sospese tutte le fiere e le sagre; successivamente il DPCM 11 marzo ha fermato gli ambulanti di generi non alimentari; infine Regione Lombardia con l’ordinanza 514 ha sospese totalmente i mercati. Un costo troppo alto per una categoria che già prima dell’emergenza stava facendo i conti con una crisi degli acquisti sui mercati; come se non bastasse gli esperti assicurano che terminata l’emergenza sanitaria ci troveremo a fare i conti con l’emergenza economica”.

E continua “Si rende necessario evidenziare che la prolungata impossibilità di poter lavorare degli ambulanti, impedisce e impedirà di fatto la possibilità di assolvere in maniera regolare al pagamento dei tributi COSAP o TOSAP e TARI. Perciò invitiamo le amministrazioni comunali a prendere provvedimenti di sospensione di tutti i pagamenti con scadenza a partire dal 21 febbraio per rinviarli all’autunno 2020. Prendendo atto della chiusura forzata e al fine di contribuire al risanamento delle imprese ambulanti, chiediamo inoltre che vengano ricalcolati i valori delle imposte comunali per il commercio su aree pubbliche per l’anno in corso, calcolando esclusivamente l’ultimo semestre 2020, auspicando che tutte le nostre attività possano tornare sulle piazze il più presto possibile”.

Dolci chiude la lettera facendo notare che “le diverse disposizioni di sospensione unite alla responsabilità personale di ogni ambulante, ha provocato un alto numero di assenze degli operatori sul mercato durante questo periodo di emergenza” pertanto chiede che “non venga applicata la norma del regolamento che prevede la decadenza della concessione al raggiungimento delle 17 assenze nel corso dell’anno”.

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