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Val Seriana, i turisti chiamano. Gli alberghi si preparano

La Val Seriana ha una gran voglia di ripartire. Nonostante le tante difficoltà, gli operatori turistici del territorio cercano di guardare con fiducia al futuro. «Non ci siamo mai fermati. Adesso dobbiamo solo riprendere la velocità e l’entusiasmo che avevamo prima di questa brutta avventura», sottolinea Maurizio Forchini, presidente di Promoserio. Generano ottimismo anche i risultati di un’indagine che l’agenzia ha svolto tra gli operatori del territorio.

In ValSeriana, il 60% degli operatori alberghieri, tra quelli che hanno ricevuto richieste per la stagione estiva, non ha ancora confermato alcuna prenotazione in quanto non sa ancora quale sarà la capienza dell’albergo. Però, solo due strutture alberghiere hanno espresso perplessità e insicurezza sull’apertura dell’attività

Nel 50% della ricettività extra- alberghiera sono già arrivate richieste per la stagione estiva, sia da parte di turisti sia da parte di operai. In nessun caso però la prenotazione è stata finalizzata in quanto non è ancora possibile stabilire le condizioni necessarie per l’accoglienza sicura fra uno o due mesi.

In molti casi, dunque, i clienti abituali stanno chiamando per tornare sotto la Presolana, confermando l’intenzione di fermarsi anche per due mesi.

Qualche gestore sta già pensando di riorganizzare il lavoro con la predisposizione di “check in” e “check out” online e offrendo la colazione in camera (per evitare assembramenti in sala da pranzo); altri ancora stanno pensando a come rendere più attrattiva l’offerta abbinando al soggiorno proposte di trekking o uscite in e-bike.

La ValSeriana “è già in pista”. Il sondaggio di Promoserio evidenzia una grande volontà a riprendere il cammino intrapreso nel campo della promozione e dello sviluppo di un’immagine che negli ultimi anni aveva creato un indotto economico di assoluto rispetto.

«Adesso leggiamo di decreti e finanziamenti che coprirebbero a pioggia ogni angolo della provincia. Ma noi rivendichiamo lo stato di assoluta priorità che alla ValSeriana deve essere riconosciuto: qui il mondo si è davvero fermato da fine febbraio e attende certezze, almeno legislative, se non economiche, per ripartire», aggiunge il presidente di Promoserio.

L’appello di Forchini parte dalla consapevolezza che «la gente del territorio è pronta e disposta ancora a rischiare. Tutti gli incubi di questi mesi resteranno  indelebili nella memoria di ciascuno, ma abbiamo letto nella voce dei nostri iscritti la voglia di tornare a lavorare».

Anche Promoserio non si è mai fermata. «Abbiamo sempre cercato di aggiornare sito e social, abbiamo sempre lavorato, con il cuore a pezzi ma non abbiamo mai mollato – prosegue il presidente -. Abbiamo delineato e preso per mano tutti i progetti, le iniziative che avevano bisogno di essere messe a sistema e predisposto un programma d’insieme con Visit Bergamo. Con gli altri territori, la sinergia è indispensabile, in qualsiasi momento. Sembra quasi un controsenso parlare di turismo in questo momento ma lo dobbiamo fare: a partire dal progetto delle “case vacanza”(è pronto un corso online per operatori e proprietari interessati che partirà il 1° giugno), dai percorsi guidati e dal trekking, dal canyoning. Abbiamo fatto leva sull’orgoglio, ora non possiamo piangerci addosso. Con prudenza e con forza, sinergia e determinazione».

Forchini lancia anche un appello. «Gli stanziamenti effettuati fino a oggi sono misure insufficienti, misure tampone. Per le zone montane servono misure strutturali, che potranno essere discusse in sede di legge di bilancio. Tutto il territorio, tutte le sue istituzioni devono muoversi perché la voce di ValSeriana e val di Scalve arrivi forte in Parlamento, dove spesso si parla dei nostri morti a sproposito».

Insomma, c’è una gran voglia di ritornare ad una quotidianità che prima di questa pandemia nessuno era riuscito ad apprezzare fino in fondo. «È proprio in momenti come questi che la speranza, la tenacia, il coraggio, la volontà di cambiamento, il desiderio di migliorare la situazione, devono albergare in ciascuno di noi. Sarà dura, ma non impossibile. Bisogna ripartire dalle cose più semplici, con attività di comunicazione che “venda” la bellezza e l’ospitalità della valle – conclude Forchini -. Dovremo rispettare le distanze, usare la mascherina nei luoghi chiusi o dove il distanziamento non è possibile, lavarci spesso le mani, evitare gli assembramenti, mutare gli standard abitudinali, abituarci a rimodulare le nostre relazioni sociali, umane, economiche e lavorative».

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