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Fontana ha invitato Papa Francesco in Lombardia

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha guidato questa mattina la delegazione della Regione Lombardia che ha incontrato in Vaticano Papa Francesco. La delegazione era composta da rappresentanti del settore sanitario regionale e internazionale, delle associazioni di volontariato, della Protezione civile, degli Alpini e della Regione Lombardia.

«Beatissimo Padre, io oggi ho l’onore di presentare al Suo cospetto le persone che hanno affrontato insieme a me l’emergenza sanitaria – ha detto Fontana -. Sono uomini e donne che hanno donato il proprio lavoro, tempo e professionalità per aiutare altrettanti uomini e donne, sconvolti da una malattia inattesa e imprevedibile. Siamo qui, Santità. Arriviamo al termine di uno dei momenti più difficili della nostra vita: abbiamo perso nonni, genitori, figli, amici, parenti. Non abbiamo potuto seppellirli pregando; non abbiamo potuto tenere la mano dei nostri cari mentre tornavano al Padre. È stata una prova cosi’ umanamente dura, così pesante, così inaspettata – e parlo da uomo, prima che da Governatore – che più volte mi sono trovato a boccheggiare alla ricerca di un’aria che parlasse di speranza, che mi desse un segnale, non solo a parole, che ce l’avremmo fatta».

«Siamo qui, Santità, per ‘ripartire’. La Lombardia e’ una terra operosa che si dovra’ preparare ad affrontare una crisi economica profonda, generata dall’emergenza sanitaria. Alle istituzioni e’ richiesto, ora, uno sforzo enorme affinché non si generino nuove povertà ed emarginazioni. Il Suo pontificato ci insegna, ogni giorno, che nessuno deve rimanere
indietro; nessuno essere dimenticato. Né i giovani, che devono costruire la propria famiglia e il nostro futuro; né gli anziani, preziosi testimoni di memoria e tradizioni; né i
bambini; né i milioni di lavoratori che hanno contribuito al benessere di tanti cittadini lombardi».

Fontana ha inoltre invitato il Papa in Lombardia «affinché possa portare consolazione alle famiglie delle vittime e ai tanti malati che hanno sofferto in questi mesi. Le immagini dei volti stravolti dei nostri infermieri e medici, dei pazienti intubati in terapia intensiva, dei camion dei militari che trasportavano vite spente, sono impresse nella nostra memoria. La Sua visita in Lombardia sarebbe, per tutti noi, luce contro le tenebre che ci hanno avvolto in questi mesi».

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