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La notte delle uova: a Gandino quest’anno cambia il menù

Una serata che si annuncia originale, pronta a stupire come la sfida che dal 1931 infiamma Gandino. Venerdì 3 luglio sarebbe stata per il borgo medievale della Val Seriana la classica antivigilia della Festa dei Santi Martiri Patroni, con l’altrettanto classica disputa della Corsa delle Uova in piazza Vittorio Veneto. Una sfida unica, nata per una scommessa del 1931 fra Giovanni Bonazzi e Renzo Archetti, che quest’anno causa pandemia e necessità di distanziamento è stata rimandata.

D’intesa con il Ristorante Caffè Centrale (che si affaccia sulla piazza), l’Atalanta Club Val Gandino ha deciso di proporre un’alternativa particolare e assolutamente in linea con la gloriosa storia della manifestazione. «Siamo partiti – spiega Enzo Conti, presidente del gruppo neroazzurro che dal 1981 organizza la Corsa – da alcune semplici coincidenze. Innanzitutto le prescrizioni per il Covid 19 prevedono un distanziamento di un metro fra una persona e l’altra, e questa è esattamente la distanza delle 100 uova che vengono disposte lungo via Dante per il raccoglitore. Inoltre il Caffè Centrale (che riaprì l’attività grazie alla famiglie Caleca nel 2006 alla vigilia della Corsa delle Uova) può disporre, con le prescrizioni, di esattamente cento posti. Infine va detto che dopo le primissime edizioni della disputa, tutto finiva con una cena a base di uova proprio nelle sale del Caffè Centrale».

Ecco allora uscire dagli archivi una foto d’epoca che campeggia sulle locandine, scattata nel 1961 e soprattutto avviarsi una macchina organizzativa che prevede sorprese. «Non lasceremo nulla al caso – conferma Emanuel Caleca del Caffè Centrale, luogo del cuore del Mais Spinato di Gandino – predisponendo un allestimento che in ogni particolare del menu (con le uova a farla da regine), del servizio e dei tavoli offrirà spunti storici e suggestivi».

Le iscrizioni sono state aperte da pochi giorni e già fioccano le prenotazioni (fino ad esaurimento allo 035.727371) per una serata che si annuncia speciale.  «Negli anni – sottolinea Giambattista Gherardi, vicario del Club –  abbiamo prodotto un documentario e due diverse edizioni di un libro commemorativo, ma anche posizionato, d’accordo con il Comune, i cubetti segnauovo in marmo nella pavimentazione di piazza Vittorio Veneto e via Dante. Non vogliamo perdere il filo, ed il ricavato sarà devoluto al progetto di recupero della Croce di Corno, avviato lo scorso anno in memoria del nostro vicepresidente Renzino Rottigni, morto improvvisamente». Renzino era, insieme a Giovanni Parolini, concorrente dell’edizione del 1961, quella della foto sulla locandina. Le grandi tradizioni, come i grandi amori, fanno giri infiniti e poi ritornano. La Corsa delle Uova lo farà sicuramente nel 2021.

CORSA DELLE UOVA – la scheda

La Corsa delle Uova, in dialetto gandinese “Corsa de öf”, nacque a Gandino nel 1931. E’ per tradizione collocata all’antivigilia della “Prima Domenica di Luglio”, quando Gandino festeggia i Ss.Martiri Patroni Ponziano, Quirino, Valentino e Flaviano) le cui reliquie giunsero in paese nella prima metà del ‘600. E’ un’originale sfida che vede protagonisti due atleti. Il primo deve percorrere di corsa, nel minor tempo possibile, il tratto Gandino – Fiorano al Serio – Gandino per un totale di circa 12 chilometri; contemporaneamente l’altro concorrente deve raccogliere, una per una, 100 uova poste ad un metro l’una dall’altra lungo via Dante, fra la fontana di Piazza Vittorio Veneto e l’antica chiesa di Santa Croce.

L’origine della manifestazione risiede in una sorta di scommessa, che nel 1931 vide protagonisti Renzo Archetti e Giovanni Bonazzi. Il primo, impegnato nel percorso a piedi verso Fiorano, si aggiudicò la prova. Al contrario delle apparenze è favorito il concorrente impegnato nel percorso podistico, in quanto la distanza percorsa dal raccoglitore d’uova è sì inferiore (10.100 metri, secondo calcoli matematici che derivano dalla teoria di Gauss) ma molto più discontinua e su un tratto che comunque presenta una pendenza media del 3,89%.

La prova è estremamente incerta, spesso risolta all’ultimo metro oppure all’ultimo uovo, seguita con grande passione dal pubblico che si assiepa in Piazza Vittorio Veneto e viene costantemente informato sull’andamento della prova del podista. Diversi i riferimenti tradizionali: il via viene dato al rintocco delle 20.30 dell’orologio del Palazzo Comunale, la partenza è designata dallo zampillo laterale della Fontana, il centesimo uovo si trova ad essere situato all’altezza del limite perimetrale della Chiesa di Santa Croce, fra le più antiche di Gandino.

Dal 1981 Pro Loco e Atalanta Club Valgandino coordinano l’organizzazione della manifestazione, in collaborazione con il Gruppo Alpini e il patrocinio di Comune e Distretto “Le Cinque terre della Val Gandino”. Al termine della Corsa (che di norma raduna a Gandino migliaia di persone) viene proposta una serata di festa con frittata e uova sode distribuite al pubblico, che successivamente anima piazze e palazzi del borgo medievale con la “Notte Bianca” ricca di attrazioni musicali e artistiche. Dal 2000 nella pavimentazione di piazza Vittorio Veneto e via Dante sono incastonati i cubetti in marmo bianco numerati, che segnalano per sempre la posizione esatta delle cento uova.

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