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Val Seriana, i lavoratori autonomi chiedono ascolto

Chiedono soprattutto di essere ascoltati. Dalla politica, dalle istituzioni, dalle associazioni di categoria. Per far sentire la loro voce, portare le loro proposte. Sono artigiani, commercianti, professionisti.

Su Facebook hanno dato vita al gruppo “Lavoratori autonomi della Val Seriana”, base di partenza per condividere problemi e cercare soluzioni. Perché l’emergenza Covid e il lungo lockdown che ne è seguito sono stati per loro un colpo durissimo, dal quale in molti rischiano di non riprendersi.

«Il gruppo è nato per far sentire la nostra voce – spiega Matteo Paternali, uno dei promotori con Massimo Percassi e Wirna Benzoni -. Invece delle solite lamentele da bar ci siamo detti che era il momento di provare un confronto con Confartigianato, la Regione, per far capire quali sono le nostre difficoltà, le cose che non funzionano. Cerchiamo il dialogo, non lo scontro».

I promotori tengono a precisare che il gruppo non ha carattere politico. «Siamo nati da un’unione di partite Iva che hanno a cuore il nostro paese – afferma Wirna Benzoni -. Destra e sinistra litigano tra loro e purtroppo non ci ascoltano».

Le richieste che mettono sul tavolo sono quelle di avere agevolazioni fiscali (magari con la diminuzione delle aliquote in base al fatturato), contributi a fondo perduto per ripartire, l’azzeramento dell’acconto sulle tasse da pagare.

Guarda l’intervista:

Il gruppo ha anche avviato una raccolta firme. I punti di raccolta sono La Serratura di Merletti in via Spluss a Onore, 17 Music Store in via Mazzini a Clusone, DB2 in via Spluss a Onore e 500 Bar in via Vogno a San Lorenzo di Rovetta. Questo il testo della petizione:

Noi sottoscritti lavoratori autonomi dell’area della Val Seriana

premesso che

  • La Pandemia COVID 19 ha messo a durissima prova il nostro territorio, dove noi tutti principalmente lavoriamo e viviamo come lavoratori autonomi (artigiani, professionisti e piccoli imprenditori); 
  • La Pandemia COVID 19 ha determinato la chiusura totale delle nostre attività per molti mesi, determinando una situazione economica talmente difficile che non siamo obiettivamente in grado di risollevarci da soli; 
  • I provvedimenti e le misure di sostegno messi in atto dallo Stato Italiano sono obiettivamente del tutto insufficienti rispetto alle concrete necessità ed alla reale situazione di crisi e perdita di ricavo registrata nelle nostre attività.

Tutto ciò premesso, 

CHIEDIAMO

Che gli enti politici ed economici che ci rappresentano, Comuni, Provincia, Regione Lombardia e Governo Nazionale, ascoltino la nostra voce ed assumano misure di sostegno e soluzioni reali, concrete ed adeguate per consentire la ripresa economica del nostro territorio e salvaguardare chi, come noi, si è sempre impegnato e continua ad impegnarsi strenuamente ed onestamente nel proprio lavoro, contribuendo in modo significativo all’economia regionale e nazionale, pagando regolarmente le tasse, imparagonabili rispetto a quanto gli altri cittadini e lavoratori europei pagano.

In particolare PROPONIAMO 

– L’adozione di misure di agevolazione fiscale per tutto il 2020 per artigiani, professionisti, piccole e medie imprese, senza appesantimenti burocratici che rendono spesso difficile ogni adempimento; 

– L’adozione di un adeguato sostegno economico per la riapertura delle nostre attività, senza che sia necessario per noi impegnare nuovo denaro per gli adeguamenti COVID 19, tenuto conto che negli ultimi mesi non abbiamo lavorato, non abbiamo avuto ricavi e quindi utili. 

SIAMO PRONTI 

a valutare misure di obiezione fiscale su larga scala, se le nostre richieste non verranno concretamente prese in considerazione. Tutta la Regione Lombardia è stata duramente colpita, ma la nostra Valle è divenuta l’epicentro di questa gravissima epidemia, che ci segnerà per lungo tempo e ci ha spinti ad attivarci perché non vogliamo che la nostra voce rimanga inascoltata. 

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