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Giorno della memoria, dagli Stati Uniti i ricordi degli ebrei salvati a Gandino

Il Giorno della memoria ha un particolare significato per la Val Gandino. Famiglie del posto, durante la seconda guerra mondiale, garantirono la salvezza a decine di ebrei altrimenti condannati alla deportazione. Un passato riemerso ancora una volta nei mesi scorsi.

«Lo scorso novembre –  racconta Mariangela Rudelli, assessora alla Cultura  del Comune di Gandino – è stato recapitato in municipio un plico proveniente dal New Jersey, negli Stati Uniti. All’interno, accompagnata da un lettera carica di commossa gratitudine, c’era un’articolata raccolta di immagini e ricordi che Ralph Zinn, unitamente al figlio Elliot, ha voluto dedicare alla moglie Marina Lowi, morta nel 2017 all’età di 81 anni. Ancora bambina, negli anni ’40, Marina fu accolta esule a Gandino, insieme alla madre Meriem ed al fratello Siegebert, anch’egli morto nel giugno 2020, all’età di 87 anni».

Marina si adoperó per veder riconosciuto (nel 2005) il titolo di Giusti tra le Nazioni ai coniugi Bortolo e Battistina Ongaro (primi ad accogliere i Lowi), Maria Chiara e Francesco Nodari (la cui casa a Prat Serval fu successivo rifugio), Vincenzo Rudelli (partigiano e primo sindaco di Gandino dopo la liberazione) e Giovanni Servalli, impiegato comunale. Marina Lowi in seguito aveva anche proposto allo Stato d’Israele di riconoscere all’intero paese di Gandino il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, segnalando anche le minuziose ricerche a riguardo del compianto Iko Colombi, pure scomparso nel 2020.

Dalla lettera del signor Zinn e dal materiale allegato (che sarà conservato in Biblioteca) sono emerse fotografie inedite, come quella che vede mamma Meriem a dorso di un mulo, diretta verso la Colonia Palandone, dove i Rudelli ospitavano gli esuli. Pare che a quel gruppo (formato da sette-otto famiglie) si avvicinò Bortolo Ongaro, per segnalare a Meriem come dai bagagli fosse caduta una sveglia. Fu l’inizio di un dialogo e di un’incredibile storia di salvezza.

Nel 1964 Marina Lowi scelse Gandino quale destinazione del suo viaggio di nozze con il marito Ralph, e tornò in paese in ulteriori diverse occasioni. «Nel ricordare queste persone e l’ospitalità anche successiva dei loro familiari – scrive Ralph Zinn nella sua lettera – avverto la forza della storia. Quale estremo ricordo dell’eroismo dei gandinesi, questo è quanto è scolpito sulla tomba di Marina: Salvata dalla gente di Gandino, 1942-1945».

Un fotogramma del video “Ogni Piero ha la sua guerra”

In occasione della Giornata della Memoria le comunità della Val Gandino hanno anche deciso di condividere un momento di riflessione attraverso il video di “Ogni Piero ha la sua guerra”, ideato, diretto e rappresentato dall’attrice Nives Bonandrini, con al fianco la cantante Alessia Cattaneo e la violinista Francesca Tomasini. Un progetto “al femminile” che ruota attorno alla canzone-poesia “La guerra di Piero”, scritta nel 1969 da Fabrizio De Andrè. Ad una prima parte recitata e straziante, introdotta dalle note del violino, segue il canto a cappella, struggente e penetrante, di Alessia Cattaneo.

È un “manifesto” contro l’assurdità della guerra e contro ogni e qualsiasi persecuzione, a cominciare dalla Shoah. La rappresentazione dedica un ricordo anche alla terribile esperienza della pandemia e a quanti in questi mesi anche e soprattutto in Val Gandino “hanno perso la loro battaglia”. Nelle immagini, montate da Diego Percassi di Video Produzione Bergamo, la telecamera indugia in un finale struggente sui volti e sui nomi di tante persone scomparse, ciascuna con la propria storia fatta spesso di attenzione agli altri e alla comunità. Fra tanti emerge il nome ed il volto di Emiliano Perani, giovane fotografo casnighese morto a causa del Covid 19 e già collaboratore di Nives Bonandrini in altri progetti artistici. Perché se “Ogni Piero ha la sua guerra”, la Memoria non muore mai”.

Il video è disponibile online da oggi (mercoledì 27 gennaio),  sui siti dei Comuni della Val Gandino.

 

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