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La Lombardia torna in zona rossa. Chiesta una deroga per la Bergamasca

Come a novembre, la Lombardia torna area rossa. Da quanto si apprende dal Ministero della Salute, il ministro Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 17 gennaio.

Oltre alla Lombardia, diventano zona rossa anche la provincia autonoma di Bolzano e la Sicilia. Nove regioni passano invece in area arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione anche Calabria, Emilia Romagna e Veneto. In fascia gialla Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise.

Per quanto riguarda la scuola, il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Conte prevede che i ragazzi delle superiori in zona arancione e gialla torneranno in classe lunedì 18 gennaio almeno al 50% della presenza. Nelle Regioni in area rossa i ragazzi rimarranno a casa dalla seconda media a seguire la didattica a distanza, fatte salve eventuali ordinanze regionali.

Nel frattempo, ieri sera, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli hanno inviato una lettera al presidente della Regione Attilio Fontana e all’assessora al Welfare Letizia Moratti perché chiedano al Ministero della salute una deroga per Bergamo. La richiesta si basa sui dati epidemiologici che si registrano a livello provinciale (61 casi positivi ogni 100 mila abitanti), «ben al di sotto della media regionale».

«Crediamo fermamente che si possano comprendere le difficoltà e le sofferenze cui il protrarsi delle limitazioni anti-Covid, se non addirittura il loro inasprimento, sottopone i cittadini dei nostri territori, ed in particolar modo gli studenti, le loro famiglie e gli operatori dei settori economici (ristorazione, somministrazione, commercio, attività culturali e sportive, per citare solo i principali) costretti alla chiusura o a una sostanziale limitazione delle rispettive attività», scrivono Gori e Gafforelli.

Il nuovo assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, parla di «decisione assurda da parte del Governo che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo». Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi parla di Governo «finito in rosso e in riserva e senza più credibilità e autorevolezza, mortifica gli sforzi compiuti in queste settimane dai cittadini lombardi senza tenere conto del grande senso di responsabilità che gli stessi cittadini hanno evidenziato. Trovo discutibili gli indici utilizzati, rispetto a molti altri che fotografano e rappresentano invece una situazione lombarda che nella realtà è assai lontana dalla zona rossa».

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