La Lombardia passa in zona arancione: adesso è ufficila. Il presidente della Regione Attilio Fontana ha confermato la decisione giunta da Roma. Da domani (domenica 24 gennaio), dunque, verranno parzialmente allentate le misure restrittive anti Covid.
«Un’ottima notizia. Viene confermato quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato», ha commenta Fontana.
«Ai professionisti della mistificazione della verità, ribadisco ancora una volta – prosegue il governatore – che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’Istituto superiore di sanità. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico».
Ieri sera, il Ministero della Salute ha diffuso un comunicato in cui «esprime massima fiducia nell’Istituto superiore di sanità che dall’inizio della pandemia di Covid-19 è al lavoro per affrontare l’emergenza. In particolare da 36 settimane l’Iss si adopera per monitorare il quadro epidemiologico del Paese, sulla base dei dati che le Regioni e le Province autonome trasmettono ogni settimana».
Nel frattempo, in virtù del passaggio alla zona arancione, Fontana sottolinea che «già da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza. Quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza (in base all’ultimo Dpcm con una quota che va dal 50% al 75%, ndr) secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture. Regione Lombardia, per quanto di propria competenza ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture».


















