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L’Università degli Studi di Bergamo guarda alla montagna

L’Università degli Studi di Bergamo guarda alle valli per contribuire alla rinascita. Le terre periferiche della Bergamasca, a volte dimenticate, potrebbero trovare un’occasione di rilancio proprio grazie all’Ateneo bergamasco.

«Abbiamo già inserito – spiega il Magnifico Rettore, il professore Remo Morzenti Pellegrini – in un progetto di interesse nazionale, in ambito della ricerca, la Val Seriana: territorio in cui sperimentare un’ipotesi di rinascita e rigenerazione ambientale e urbana. Sulla base di questo nostro progetto è venuta anche un’idea: quella di offrire questa progettualità nell’ottica di una presenza dell’Università più stabile attraverso percorsi di formazione residenziale e nel tempo anche più strutturali e permanenti proprio attorno alle discipline che riguardano la montagna nella sua accezione più ampia (la rigenerazione urbana il turismo, il management ambientale …). La nostra è una proposta che abbiamo lanciato sia di ricerca, sia di affiancamento per uno sviluppo territoriale di quest’area, una delle più colpite e che necessitano segnali di speranza e di ripresa».

Alto l’interesse già suscitato in terra orobica. «In base a questa nostra proposta – prosegue il Rettore – abbiamo già raccolto alcune disponibilità da parte dei territori della Val Seriana e della Val Brembana. Si tratta ora di prendere in esame non solo un’ipotesi di insediamento in un contenitore, ma di condividere un’idea progettuale di sviluppo, di ripresa e di rinascita anche di questo territorio, che necessita forse più di altri di un affiancamento da parte delle istituzioni. Si è messa a disposizione l’Università e sarà a disposizione».

Il tema sarà sviluppato all’interno della puntata di Decoder, in onda mercoledì 3 febbraio alle ore 20.30 sul canale 88 del digitale terrestre (Antenna2) o in diretta streaming a questo link.

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