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Scuole chiuse e lavori essenziali, Scandella: «Mancano criteri uniformi»

Scuole in lockdown in Lombardia. Possono frequentare in presenza solo gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, oltre ai figli di lavoratori impegnati in servizi pubblici essenziali. Ma quali siano effettivamente i servizi pubblici essenziali non è chiaro. E le scuola stanno andando in ordine sparso, senza criteri uniformi.

A sollevare il tema è il consigliere regionale della Valle Seriana Jacopo Scandella. «L’improvvisa decisione del presidente Fontana di chiudere le scuole ha creato molti disagi alle famiglie e sta causando molti imbarazzi e confusione in tutte le scuole lombarde. La possibilità di venire incontro ai genitori impegnati in lavori essenziali garantendo loro la possibilità di far frequentare ai figli la scuola è un provvedimento in sé corretto, ma la sua attuazione appare particolarmente complessa. Il presidente Fontana ha, una volta ancora, scaricato su altri livelli istituzionali problemi che andrebbero gestiti con adeguata programmazione e collaborazione: non basta prendere una decisione, l’attuazione della stessa va condivisa e preparata, così da non mettere in difficoltà istituzioni e cittadini».

Scandella spiega che «l’Anci ha chiesto chiarimenti sulle modalità con cui garantire la frequenza ai figli di genitori impegnati in lavori essenziali, ma non ha ricevuto alcuna risposta; il risultato è che tutta la responsabilità viene scaricata sui sindaci e sui dirigenti scolastici che non garantiscono, tra l’altro, criteri uniformi di risposta alle necessità delle famiglie. Non basta dire che è competenza di altri, chi guida la regione dovrebbe preoccuparsi che tutto ciò che accade in Lombardia possa essere organizzato al meglio».

Il consigliere regionale bergamasco, sempre a proposito di scuola, evidenzia problemi anche con la campagna di vaccinazioni per gli insegnanti. «Si registrano numerosi intoppi del sistema di prenotazioni, con messaggi sms che non giungono a destinazione, a fronte di prenotazioni già registrate sul fascicolo sanitario elettronico. Purtroppo, siamo di fronte a una nuova manifestazione di inefficienza da parte della giunta regionale lombarda. Ci auguriamo che, d’ora in poi, ci possa essere maggiore condivisione con gli enti locali e un maggior rispetto di un mondo già fortemente messo sotto stress dalla pandemia come quello scolastico».

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