«La chiusura delle scuole è una scelta sbagliata». Lo ha detto più volte, in quest’ultimo periodo, Daniele Novara. Lo ribadisce anche in questa intervista a Target, l’approfondimento di Antenna2.
Il pedagogista, fondatore del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza e docente del master in formazione interculturale dell’Università Cattolica di Milano, esprime tutte le sue perplessità. «In Italia si chiudono le scuole, mentre nel resto d’Europa sono state riaperte. È una decisione che danneggia fortissimamente i bambini, le famiglie, i genitori e anche tutto il tessuto economico produttivo del nostro Paese. Ancora adesso mi sto chiedendo come è stato possibile prendere una decisione così avventata».
Novara lancia l’allarme sui danni prodotti dalla chiusura delle scuole, soprattutto sui bambini più piccoli. «La fascia d’età più critica è quella dai 3 ai 6 anni: bambini che hanno un bisogno estremo di uscire di casa e di trovarsi un ambiente più neutro, dove possano vivere apprendimenti, processi di autonomia, conquiste nell’ambito dell’autoregolazione evolutiva».
Al pedagogista abbiamo chiesto di dare anche alcuni consigli ai genitori che devono accompagnare i bambini in questa fase. «Anzitutto è bene evitare gli eccessi di ansia e rassegnazione», risponde Novara che suggerisce inoltre più attività all’aria aperta e mette in guardia dai videogiochi.
Durante l’intervista, Novara parla anche del suo ultimo libro: I bambini sono sempre gli ultimi (Bur Rizzoli). «Da almeno vent’anni in Italia le politiche sociali rispetto all’infanzia non hanno prodotto nulla. Un dato: gli asili nido sono in diminuzione. Il calo demografico è talmente drammatico che una donna su quattro in Italia non fa figli. Le scuole dell’infanzia da vent’anni vedono un calo della frequenza, mentre altri paesi europei hanno deciso per l’obbligo scolastico dai 3 ai 6 anni. In Italia manca attenzione ai bambini».
Nel video in testa all’articolo l’intervista completa.
