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Una ragazza di Albino tra i nuovi Alfieri della Repubblica

Ci sono anche due giovanissime bergamasche tra i 28 giovani italiani (tra i 9 e i 18 anni) a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito il riconoscimento di Alfiere della Repubblica.  

Gli Alfieri della Repubblica si sono distinti per “impegno e azioni solidali” e rappresentano, attraverso la loro testimonianza “il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia”. 

Le premiate sono: Silvia Artuso, 9 anni residente ad Albino (Bergamo), che durante il lockdown ha inviato quotidiane letture registrate di un libro ai suoi compagni di classe; Silvia Cavalleri, 13 anni di Pedrengo (Bergamo), che ha comunicato in maniera speciale con un coetaneo disabile rimasto orfano del padre a causa del Covid. 

A seguire le motivazioni 

Silvia Artuso, 9 anni, residente a Albino (BG) – Per la forza e la speranza che è riuscita a trasmettere nei giorni più duri del lockdown, attraverso la lettura quotidiana, videoregistrata, di un libro a lei caro, che ogni giorno inviava ai compagni di classe. Il suo impegno, la sua costanza sono diventati un esempio e un incoraggiamento in momenti drammatici per tutta la comunità civile. Nel periodo più duro del lockdown, mentre la comunità civile e quella scolastica venivano colpite da una sequenza impressionante di lutti e di dolori, Silvia è stata capace di trasmettere forza e speranza ai suoi compagni di classe facendogli giungere la propria voce con costanza. Nonostante la giovane età e la scarsa esperienza nelle tecnologie informatiche, Silvia si è videoregistrata quotidianamente mentre leggeva ad alta voce i diversi capitoli di un libro a lei caro. La sua principale attenzione era rivolta ai bambini più fragili, che lei ha voluto rassicurare proprio attraverso la lettura. E quando si sono presentati problemi di comunicazione, ha raggiunto anche solo telefonicamente gli amici per non far loro perdere questo attesissimo appuntamento e per incoraggiarli a resistere. Così la piccola lettrice lombarda ha aiutato i suoi amici e la sua scuola offrendo un esempio di attenzione verso gli altri, e anche di coraggio. 

Silvia Cavalleri, 13 anni, residente a Pedrengo (BG) – Per i gesti intensi e spontanei di fraternità con i quali è riuscita a comunicare con un compagno, che il lockdown e la disabilità avevano isolato dal gruppo della classe e a cui poi il Covid ha tragicamente portato via il padre. Per essere stata capace di scavalcare un muro di dolore e di offrire un sorriso a un amico; Dolori e lutti hanno profondamente segnato la provincia di Bergamo. Ma anche nelle circostanze più drammatiche ci sono stati segni forti di solidarietà. Silvia è stata artefice di uno di questi segni, un segno di amicizia e fraternità per un suo compagno di classe con disabilità grave, colpito per di più dalla morte del padre per Covid. La sospensione delle attività didattiche in presenza era stata da subito particolarmente pesante per questo ragazzo, che faticava a utilizzare in autonomia i mezzi informatici. Poi tutta la sua famiglia si è ammalata di Covid, entrambi i genitori hanno sviluppato gravi sintomi e il papà non ce l’ha fatta. Il ragazzo si è chiuso nel dolore, isolandosi ancor più. Venuta a conoscenza della tragedia, Silvia, di sua iniziativa, ha cominciato a recapitare personalmente dei doni allo sfortunato compagno, lasciandoli davanti al cancello della sua casa e salutandolo mentre si affacciava alla finestra: ora una risma di carta, ora dei pennarelli, ora dei biscotti fatti in casa e altri dolci. I doni erano accompagnati da una lettera, che le sorelle hanno potuto leggere al ragazzo e da una fotografia di Silvia, che in tal modo è stata capace di utilizzare un linguaggio comprensibile al suo compagno. Con la sua spontaneità, Silvia ha abbattuto il muro d’isolamento in cui il suo amico si era chiuso: da quei giorni è tornato a sorridere e gradualmente è stato possibile per lui ristabilire i rapporti con insegnanti e compagni attraverso videochiamate, grazie anche all’aiuto delle sue sorelle. 

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