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Uno studio sui dati dei territori delle Comunità Montane lombarde

Progettare il futuro dei territori periferici, in particolare montani, partendo dall’analisi dello stato attuale. Seguendo questo principio il consigliere regionale del Partito Democratico Jacopo Scandella nei mesi scorsi ha commissionato uno studio volto a fotografare diversi fenomeni, leggendo e rappresentando i dati degli ultimi dieci anni (fino al pre pandemia).

«Spesso le istituzioni hanno a disposizione dati – spiega Scandella -, per esempio i numeri della popolazione e delle imprese, a livello provinciale. In genere questi valori tuttavia dicono poco sull’evoluzione dei singoli territori. Per questo abbiamo deciso di effettuare uno studio approfondito sugli ambiti delle 23 comunità montane di Regione Lombardia. Nel corso di 10 anni in queste zone si sono innescati alcuni trend: c’è stata una riduzione importante, di oltre il 4%, della popolazione in età lavorativa e una riduzione del 10,8% del numero complessivo di imprese, con alcuni settori come manifattura e costruzioni che hanno avuto la perdita più importante. Altri ambiti, come agricoltura, turismo e commercio, che avevano perso meno o guadagnato qualcosa, ora devono invece fare i conti con la pandemia».

Entreremo nel dettaglio di questo studio con l’appuntamento di Target in onda questa sera, 11 maggio 2021, alle ore 19 sul canale 88 di Antenna2 (segui in alternativa la diretta streaming). 

«La fotografia – prosegue – serve ad arrivare a una proposta il più possibile tarata sui bisogni dei singoli territori. Ad esempio, se parliamo di popolazione, l’indice di vecchiaia è aumentato di molto e questo obbliga a pianificare servizi a livello sanitario e sociosanitari in modo più adeguato ai bisogni di una popolazione anziana. Per questo diventa importante puntare sulla domiciliarità, su visite ed esami il più possibile a domicilio, sul fatto che la nuova infornata di assunzioni nel comparto venga destinata innanzitutto ai territori più periferici ed evidentemente salvaguardando quei presidi ospedalieri, e non, che garantiscono una cura e assistenza di cui noi tutti abbiamo bisogno, in particolare la popolazione più anziana».

«Se invece parliamo di attività produttive – continua il consigliere – e di come tenere le persone più giovani sul territorio a lavorare, abbiamo evidentemente alcune esigenze. La prima riguarda la mobilità e le infrastrutture che non sono solo viarie. Stanno partendo lavori in alcuni Comuni per la banda ultra larga: avere una connettività veloce è anche uno strumento per tenere qui una fetta di persone che può lavorare in smart working».

«Un altro aspetto riguarda la fiscalità – conclude -. E’ indispensabile, se, e i dati ce lo confermano, alcuni territori hanno perso di più, proprio queste aree devono essere aiutate anche fiscalmente. Si sta discutendo sulla misura del 110% e su quanto prorogare questo incentivo. Dal mio punto di vista sarebbe interessante pensare di prorogarlo soltanto, o innanzitutto, per le aree interne, per le aree montane o per quelle che hanno avuto una maggiore perdita di addetti nel settore delle costruzioni (nell’ultimo anno tuttavia si è registrata una ripresa importante). Così come con la fiscalità. Se penso agli sgravi fiscali per l’assunzione di giovani e donne, per ora previsti al Sud, questi dovrebbero fare parte di un pacchetto di rilancio di tutte le aree, periferiche e interne che hanno subito uno spopolamento e impoverimento».

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