Tre concerti di alto livello in Basilica e una mostra in Museo, per viaggiare idealmente nel tempo.
A tre secoli dalla nascita la comunità di Gandino ricorda il compositore Quirino Gasparini (1721-1778). A renderlo celebre il suo mottetto “Adoramus te, Christe”, per oltre un secolo attribuito a Wolfgang Amadeus Mozart ed inserito nel celeberrimo catalogo Köchel (codice K327) del grande salisburghese. In prima fila per l’organizzazione c’è la Schola Cantorum Luigi Canali affiancata da Parrocchia, Comune, Comunità Montana Valle Seriana, Distretto Le Cinque terre della Val Gandino, Pro Loco Gandino, Museo della Basilica, Gruppo culturale Lumen, Gruppo Filatelico Valgandino.
Quirino Gasparini nacque a Gandino il 24 ottobre 1721 e fu allievo di padre Giovanni Battista Martini. Fu ordinato sacerdote nel 1745 a Bergamo e fu attivo all’Accademia Filarmonica di Bologna, a Vercelli, Bergamo, Brescia, Venezia e Torino, dove morì nel 1778.
Nell’intento di rivalutare e dare giusto risultato alla figura del grande compositore, i ricercatori gandinesi (in particolare Marco Guerinoni e Tobia Sonzogni, rispettivamente direttore e organista della Schola Cantorum Canali) hanno recuperato documenti (spesso inediti) presso Biblioteche e istituti musicali di mezza Europa: Assisi, Londra, Bruxelles, Berlino, Salisburgo, Cracovia.
Le celebrazioni ora entrano nel vivo con tre concerti che si terranno nella Basilica di S.Maria Assunta, dove fra l’altro è tuttora esposta copia della Sacra Sindone frutto del progetto Lino Val Gandino (www.linovalgandino.com). L’originale, come noto, è conservato nel Duomo di Torino, dove proprio Gasparini fu maestro di cappella.
Sabato 4 settembre alle 20.45 il primo concerto verrà proposto dalla Ghirlanda Musicale diretta da Marco Maisano, mentre sabato 18 settembre alle 20.45 toccherà alla Cappella di S.Maria Maggiore diretta da Cristian Gentilini. Domenica 24 ottobre (dies natalis di Gasparini) alle 20.30 sarà la Corale Luigi Canali diretta da Marco Guerinoni a proporre l’antologico “Adoramus Te, Christe”. In calendario (dal 4 settembre al 7 novembre) anche un’esposizione nel Museo della Basilica di partiture, strumenti e documenti, con costumi d’epoca originali.
“Quattro distinte sezioni – spiega Francesco Rizzoni, rettore del Museo e curatore – consentiranno ai visitatori di immergersi nell’epoca gaspariniana, attraverso preziosi reperti e manufatti tessili locali, ma anche con le riproduzioni di antichi strumenti (Amati e Gasparo da Salò) provenienti dalla collezione Nordio di Cremona. Cuore della mostra sono i costumi d’epoca originali facenti parte della collezione di Mara Bertoli di Castiglione delle Stiviere, con stoffe pregiatissime e fogge uniche”. La mostra resterà aperta sino al 7 novembre prossimo, con accesso tutti i giorni dalle 9 alle 18 solo su prenotazione (tel.340.6775066) e muniti di green pass Covid 19.
Programma completo delle celebrazioni su www.lecinqueterredellavalgandino.it