Clima teso nelle aziende del trasporto pubblico locale bergamasco in seguito all’introduzione dell’obbligo del Green pass per lavorare. A sollevare il caso sono i sindacati Filt Cigl e Fit Cisl.
Succede che ci sono lavoratori che garantiscono la copertura di tutti i turni con gli straordinari, sostituendo alla guida dei bus i colleghi no vax, ma finiscono per ricevere aspre critiche di chi non si presenta in servizio perché senza Green Pass.
«Ci è stato riferito di due episodi davvero spiacevoli, l’ultimo questa mattina: i conducenti regolarmente in servizio hanno trovato nella sala del personale un volantino in cui, nero su bianco, venivano invitati a non prestarsi alle sostituzioni», denunciano Aniello Sudrio della segreteria della Filt Cgil e Pasquale Salvatore della segreteria Fit Cisl di Bergamo. «Coloro che stanno garantendo il servizio vengono aspramente criticati e, nel volantino diffuso, definiti crumiri e servi. Anche verbalmente, in diverse occasioni, chi fa straordinario è stato avvicinato e denigrato per il solo fatto di attenersi alle regole».
«Denunciamo questo clima teso e questi atteggiamenti intimidatori che consideriamo sbagliati e da condannare», proseguono i due sindacalisti. «Questo è un settore che da anni registra una carenza di risorse e di personale: ora, con la nuova sfida posta dalla pandemia, il numero dei conducenti al lavoro cala ulteriormente. Chi si presta agli straordinari non lo fa per ripicca ideologica, ma perché rientra nella routine del servizio. Tra l’altro, mettersi a disposizione per il lavoro straordinario permette anche agli altri colleghi presenti di poter richiedere, qualora ne abbiano bisogno, giorni di ferie. Coprire i turni garantisce poi il servizio ai cittadini, soprattutto a quelli abbonati che lo hanno già pagato. Ricordiamo che i sindacati confederali hanno firmato decine di protocolli per la sicurezza dei lavoratori in tutte le aziende nel periodo della pandemia. Si è cercato di tutelare la salute di tutti. Condanniamo, dunque, i gesti estremi e auspichiamo che i lavoratori si riuniscano con l’obiettivo di difendere il lavoro e non posizioni ideologiche».