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Scuola, allarme per gli effetti del calo demografico

La Bergamasca è ormai alle prese con l’inverno demografico: in quattro anni si sono contate oltre 1000 nascite in meno. Una situazione che va a incidere pesantemente sul mondo della scuola. Il calo è destinato a ripercuotersi sulle iscrizioni del prossimo anno con un centinaio di alunni in meno nelle prime.

I dati emergono dal congresso della Cisl Scuola orobica che si è tenuto oggi a Brusaporto. Paola Manzullo, riconfermata segretaria generale, ha lanciato l’allarme. «Deve essere chiaro a tutti che se il problema della denatalità, non sarà affrontato con urgenza, ci saranno pesanti ricadute anche sugli organici del personale della scuola: organici che andrebbero a contrarsi e ad aprire la strada ad una permanente, per non dire “selvaggia” mobilità di tutto il personale. Pertanto sarebbe importante avanzare la richiesta della modifica dei criteri della loro assegnazione oggi basati esclusivamente sul numero degli alunni».

La segretaria generale della Cisl Scuola di Bergamo ritiene fondamentale il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza): «Se saremo responsabili nella gestione dei fondi – ha detto ancora  – potremo con buone probabilità invertire la rotta dando finalmente avvio alle politiche necessarie a supportare le famiglie da un lato e, dall’altro, le politiche volte alla formazione permanente».

Secondo Manzullo, per elaborare un buon progetto di scuola per il futuro occorrono «importanti investimenti sulla formazione e sulla remunerazione del personale e lavorare perché avanzi un’idea di scuola in grado di dare forza alle relazioni umane, di dialogare, di aprirsi al confronto con le altre agenzie formative e favorire la promozione delle professionalità delle risorse umane fondamentali per lo sviluppo, fino a percorsi di formazione permanente che richiamano le 150 ore degli anni ’70, che consentirono ad un’intera generazione di accedere alla mobilità sociale. Serve dare spazio a nuove esperienze di scuola per giovani e adulti al fine di acquisire la conoscenza dei nuovi alfabeti e consolidare i valori costituzionali: tali percorsi consentirebbero di attenuare la frattura generazionale che sta avanzando sotto gli occhi di tutti».

Per mettere in atto un simile progetto, però, Cisl Scuola Bergamo ritiene che non si possa più rinviare il momento della stabilizzazione e regolarizzazione della pianta organica dell’insegnamento provinciale. «Ribadiamo, ancora una volta che la stabilizzazione del personale precario (docente e Ata) non può più essere procrastinata, se non vorremo trovarci anche il prossimo anno con il quadro drammatico che l’avvio di quest’anno scolastico ci ha consegnato».

Al primo settembre, infatti, tra i docenti erano disponibili per supplenze 3.241 posti (di cui 1.831 posti comuni e 1.410 posti di sostegno) su un organico complessivo di 13.097 posti di cui 2.466 posti di sostegno. Tra il personale Ata, su un totale di 3.479 posti in organico ben 584 erano senza titolari; su 140 scuole solo 45 hanno il Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi) titolare. Ad oggi, ci sono ancora cattedre senza personale assegnato (in particolare mancano docenti di materie scientifiche e tecnologiche e docenti di sostegno con titolo di specializzazione).

«La selezione e la conseguente stabilizzazione di tutto il personale deve camminare di pari passo con quello della formazione sia iniziale che in servizio. Infatti la formazione costituisce una risorsa strategica in quanto consente un costante aggiornamento delle conoscenze dei nuovi alfabeti, oggi fondamentali per rispondere all’esigenza di una vita in autonomia e nello stesso tempo in relazione con gli altri. I nuovi modelli di informazione, infatti, hanno modificato l’ambiente che ci circonda: ambiente dove l’uomo definiva la propria identità e il proprio ruolo. Sarà nostro preciso dovere acquisire piena coscienza della necessità di avanzare proposte in grado di soddisfare sia l’esigenza di una scuola capace di rispondere opportunamente alla missione richiesta dalle trasformazioni in atto, sia alla valorizzazione del ruolo centrale e del quotidiano impegno profuso da tutto il personale: impegno diffusamente testimoniato anche dalle cronache del lungo periodo pandemico. la scuola da sola, con i soli insegnamenti disciplinari, non ha la forza necessaria per far fronte all’emergenza educativa dovuta, per lo più, al problema della dispersione dei ragazzi».

Cisl Scuola Bergamo, negli ultimi 15 anni ha avuto una media superiore agli 8.000 iscritti, nonostante la fortissima mobilità e i numerosi pensionamenti. La chiusura dell’ultimo tesseramento parla di 8354 iscritti.

Il congresso di Brusaporto, durante il quale ci sono stati anche gli interventi del segretario nazionale Salvo Inglima, di quella regionale Monica Manfredini e del segretario generale della Cisl di Bergamo Francesco Corna, ha confermato per la segreteria i ruoli di Antonio Giudici e Pietro Diasparro.

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