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Un cambio di passo per l’Ente dei Bergamaschi nel Mondo

E’ un cambio di passo quello annunciato dall’Ente dei Bergamaschi nel Mondo che ha presentato gli strumenti con cui rinsaldare i legami con tutti gli amici conterranei sparsi per il globo.

Alla presenza di numerosi soci collegati da ogni continente, oggi, mercoledì 15 dicembre, si svolto un incontro online aperto anche alla stampa.

Giocherà un ruolo strategico il nuovo sito Internet (all’indirizzo www.bergamaschinelmondo.com), uno strumento che, oltre a rappresentare le iniziative dell’Ente, consentirà ai singoli circoli di partecipare con i propri contributi. A breve verrà attivato anche il canale YouTube, che sarà alimentato anche dai contenuti inviati dai soci all’estero.

Non solo comunicazione digitale (non va dimenticato il ruolo della linea Whatsapp): è stato mostrato in anteprima il quinto numero della rivista cartacea, che quest’anno verrà inviata con in  allegato, per la prima volta, un calendario con tutte le informazioni utili ai migranti.

 

«L’Ente dei Bergamaschi nel Mondo – ha detto il presidente Carlo Personeni – è attivo da 55 anni, ha sempre operato a favore dell’emigrazione, ma anche del territorio bergamasco. Ha saputo dare sostegno agli emigranti, a volte anche in Paesi non propriamente ospitali. Lo ha fatto accanto a numerosi missionari italiani. A causa del Covid sono state effettuate poche uscite, ma abbiamo continuato il nostro lavoro grazie ai nuovi strumenti di comunicazione. Non ci ferma nemmeno la diminuzione delle risorse, abbiamo subito un taglio del 60%: ci siamo comunque ripensati e aggiornati ai tempi».

Un corso gratuito sul dialetto bergamasco

Altra importante novità: un corso di dialetto organizzato in collaborazione con il Ducato di Piazza Pontida, il Circolo dei Bergamaschi nel Mondo di Bruxelles e il Centro DCLM (Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue–Culture).

Il Duca Morotti e Bonacina

«Ringrazio per il coinvolgimento a queste iniziative e incontri – ha detto il “Duca del Ducato di Piazza Pontida” Mario Morotti -. L’idea di fare questi incontri sicuramente stimolerà tanta curiosità. Oltre a imparare qualche parola, magari consentirà di produrre composizioni poetiche». Si cerca di promuovere anche un concorso di poesia.

«Saranno incontri molto leggeri, non faticosi – ha affermato Giusi Bonacina, curatrice del corso sul dialetto bergamasco –, con cui potremo riappropriarci di quella che è la nostra lingua madre. Occasioni con cui recuperare la lingua del cuore». Prima data del corso: 17 gennaio 2022.

«Abbiamo pensato di organizzare a partire da gennaio – ha detto il coordinatore dei Circoli dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo Mauro Rota – 14 incontri. Si tratta di un’ora il lunedì sera, a partire dalle 18.30. Questa attività ha un orizzonte triennale. La partecipazione sarà gratuita per tutti i soci, è solo richiesta la prenotazione».

«Stiamo notando una riscoperta delle radici bergamasche – ha aggiunto Silvana Scandella, presidente del Centro DCLM –. Il fatto di essere stati lontani da Bergamo durante la pandemia ha dato un inaspettato impulso alla voglia di riscoprire il dialetto e le proprie origini, anche nelle seconde generazioni».

Nel 2023 Bergamo vivrà un anno importante per via del ruolo di Capitale italiana della cultura (insieme a Brescia). «Per noi sarà l’anno della riscoperta delle radici – ha annunciato Personeni –. Nel 2022 è in programma inoltre un preciso censimento dei Circoli».

«Le iniziative sono tante – ha detto in breve nei saluti conclusivi il vice presidente Duilio Baggi –, per questo siamo impegnati anche nel reperire ulteriori risorse. Spero comunque di avere l’occasione di vedervi presto».

Ha chiuso i lavori il presidente onorario e socio fondatore Santo Locatelli: «1967 – 2021: è trascorso un periodo lunghissimo dalla nascita dell’Ente. Allora il viaggio necessario per fare visita al primo circolo, di La Louvière (Vallonia, Belgio), richiedeva praticamente due giorni. Proprio questo circolo è rimasto stampato nel profondo del mio cuore. A La Louvière è rimasto un pezzo di Bergamo: una via, “Rue de Bergem”, è il simbolo di tutti i nostri bergamaschi nel mondo».

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