FeaturedNotizie

Ardesio, la pandemia condiziona ancora Zenerù e Fiera delle capre

La pandemia, purtroppo, anche quest’anno impone alla Pro Loco Ardesio di rinunciare ad alcuni appuntamenti della tradizione. Annullata la Fiera delle Capre e il convegno di approfondimento che ogni anno caratterizza l’evento. Per la Scasada del Zenerù, invece, la scelta è stata quella di continuare la tradizione ma senza la presenza della gente.

Il fantoccio quindi brucerà, ma non ci sarà il chiassoso corteo con le migliaia di persone che ogni anno raggiungevano Ardesio per scacciare l’inverno. Anche se la Scasada del Zenerù non sarà nella sua veste tradizionale sono confermati due interessanti appuntamenti.

Il primo, sabato 22 gennaio alle 20,45 nel Cineteatro dell’Oratorio, vedrà la proiezione in anteprima bergamasca del pluripremiato docu-film “Zenerù” di Andrea Grasselli. Un’occasione non solo per vedere “Zenerù”, ma anche per ascoltare dalle parole del regista del docu-film tanto apprezzato dalla critica, il suo incontro con Flaminio e la genesi del documentario. Nel dialogo con Grasselli sarà possibile scoprire come il regista ha cercato di trasmettere quella relazione poetica tra l’antico rituale del Zenerù e la vita dell’eremita Flaminio, la relazione tra l’uomo e la natura. Durante la serata sarà anche proiettato anche un video del Zenerù realizzato dalla Rai nel 1965, oltre a una recente intervista allo stesso Flaminio Beretta.

Domenica 30 gennaio, alle 15 nella sala consiliare del Comune, è in programma invece un doppio incontro con l’autore per la presentazione di due libri: “Campanacci d’Italia” del professor Giovanni Mocchi, membro onorario della Pro Loco Ardesio, e “Transumanza Picta, Mandrie, greggi, contadini e santi negli ex voto”, di Anty Pansera e Maria Vezzoli. Durante l’incontro, che sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook di Fitp Bergamo (Federazione italiana tradizioni popolari), interverranno anche Fabrizio Cattaneo, vicepresidente Fitp e segretario generale Iov world e Francesco Gatto, presidente Fitp Bergamo.

Per partecipare ai due incontri del 22 e 30 gennaio, è obbligatorio prenotarsi sul sito www.prolocoardesio.it oppure via whatsapp allo 0346.33289. Necessario il Green Pass Rafforzato e l’utilizzo della mascherina ffp2.

Il falò del 2021 (Foto Silverio Lubrini)

«Eravamo pronti a dare il via a questo 2022 con i due grandi eventi che contraddistinguono l’inverno ardesiano ovvero la Scasada del Zenerù e la Fiera delle Capre – spiega il presidente della Pro Loco di Ardesio, Gabriele Delbono -. Purtroppo viste le restrizioni e l’aggravarsi della situazione sanitaria siamo stati costretti ad annullare la Fiera delle Capre e a decidere di bruciare il Zenerù ma senza folla, come già per il 2021. Per non abbandonare la tradizione, nell’intento di coinvolgere comunque la popolazione, a distanza, nelle loro case, invitiamo la gente a realizzare un video in cui scacciano gennaio con i campanacci, magari proprio il 31 gennaio sul balcone di casa, in sicurezza. Dovranno poi inviarci il video (in formato orizzontale) e tutti i contributi saranno inseriti nel filmato finale dell’evento con il falò del Zenerù e le immagini del carro».

Un carro che anche quest’anno rappresenterà il tema scelto dall’eremita Flaminio Beretta: il fantoccio è rappresentato sulla tradizionale cartolina mentre cerca di sfuggire a Parigi, con un pullman turistico con autorità al seguito. “ARDES ZENERÙ DEL VINTEDU/Ê staölta dè niscus parte è ‘ndo co’ l’autobus/Questa volta di nascosto parto e vado con l’autobus”.

La tradizione

La tradizione della Scasada del Zenerù ha radici antiche. Nell’antichità il 31 gennaio, tra i giorni della merla, era considerato cerniera tra l’inverno e la primavera, così in Alta Val Seriana, migliaia di persone in serata si uniscono agli ardesiani per “scacciare” l’inverno, il freddo e la brutta stagione, facendo un gran baccano con campanacci, latte, raganelle piccole e giganti e tutto ciò con cui si può far rumore. Ogni anno il fantoccio cerca di scappare in un luogo o attraverso un mezzo differente, un tema scelto dall’eremita Flaminio Beretta, autore anche della poesia in dialetto bergamasco che accompagna il suo disegno reinterpretato sulla cartolina. Una tradizione molto partecipata e che ogni anno viene condivisa anche con le nuove generazioni.

Condividi su:

Continua a leggere

Infortuni sul lavoro, da gennaio a novembre 2021 in Bergamasca 18 vittime
Vaccini, il 2022 inizia con numeri da record in Bergamasca