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Delegati della Regione per il presidente della Repubblica, il Pd attacca: «Obiettivo è far eleggere Berlusconi»

Si accende subito la polemica per l’elezione dei tre delegati della Regione Lombardia che dovranno partecipare all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. A dar fuoco alle polveri è il Partito democratico che non ha digerito la designazione del bergamasco Dario Violi (Movimento 5 Stelle) come rappresentante delle opposizioni.

«Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno scelto un esponente del Movimento 5 stelle. Il delegato delle opposizioni per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica è stato scelto dal centrodestra – si legge in una nota del gruppo regionale del Pd -. L’interferenza della maggioranza nelle dinamiche dell’opposizione è un fatto grave. Questi sono fatti politici che hanno un senso chiaro e hanno a che fare con l’obiettivo di Forza Italia di far eleggere Silvio Berlusconi come prossimo capo dello Stato. Noi rimaniamo convinti che la chiarezza e la coerenza paghino sempre. Prendiamo atto che siamo l’unica opposizione vera in Regione Lombardia».

Insieme a Violi sono risultati eletti il presidente della Regione Attilio Fontana e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, entrambi della Lega.

Anche il consigliere bergamasco di Azione  Niccolò Carretta attacca: «Brutta pagina in Consiglio regionale oggi. La maggioranza, a causa dei continui litigi interni, condiziona in modo decisivo l’elezione del delegato delle minoranze con un atto di profonda mancanza di rispetto istituzionale».

«Chiedo ai cinquestelle, da sempre teoricamente dalla parte della trasparenza, che accordo ci sia stato con una parte significativa della maggioranza e se a questo punto dobbiamo considerare in arrivo dalla Lombardia ben 3 voti per Berlusconi o per la Moratti viste anche le indiscrezioni uscite su suoi contatti con Conte – prosegue Carretta -. Ho sostenuto il candidato del Pd, che ora spero abbia aperto gli occhi definitivamente su chi siano i compagni di viaggio affidabili e chi no. Una nuova proposta politica per la Lombardia deve partire anche da presupposti di chiarezza e fiducia».

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