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La proposta: prolungare le vacanze scolastiche e recuperare i giorni a giugno

Lunedì è atteso il ritorno a scuola della maggior parte degli studenti. Nel frattempo si moltiplicano gli appelli in relazione all’opportunità di rinviare di due settimane la prima campanella dopo le vacanze. Ne abbiamo parlato con il professore Remo Morzenti Pellegrini, rettore emerito dell’Università degli studi di Bergamo ed esperto di legislazione scolastica. 

«È ammirevole che il Governo – afferma Morzenti Pellegrini – abbia messo al centro il tema della scuola e siamo tutti d’accordo sul fatto che la scuola debba essere aperta e che la didattica debba essere il più possibile in presenza. Oggettivamente tuttavia oggi le condizioni non lo consentono. Una logica di buonsenso sarebbe stata quella di fare una proroga delle vacanze per almeno due settimane per gestire nel frattempo il picco dei casi, annunciato da tempo, e per dare la possibilità ai ragazzi e alle ragazze di essere vaccinati. La proposta sarebbe stata sicuramente più oggettiva stante il contesto purtroppo nel quale ci stiamo nuovamente ritrovando, quindi la possibilità di vaccinare in queste due settimane il più possibile gli studenti, mantenere quindi le scuole chiuse e soprattutto recuperare le due settimane nel mese di giugno. Questa sarebbe stata una proposta che avrebbe consentito la riapertura in sicurezza. Mi sembra che oggi ci sia esclusivamente uno slogan illusorio, lo si è anche visto in questi primi giorni di apertura delle scuole, metà delle classi sono già in didattica a distanza, insegnanti e personale in quarantena, mi sembra quindi un obiettivo che non si è raggiunto». 

La stessa proposta è stata caldeggiata in questi giorni dal presidente nazionale dell’Ordine dei medici Filippo Anelli e dal presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo Guido Marinoni.

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Tag: Scuola

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