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Clusone dice addio ad Antonio Savoldelli, venne deportato a Buchenwald

Aveva sperimentato la tragedia dei campi di concentramento nazisti. Uno degli ultimi testimoni dell’orrore della seconda guerra mondiale. Ieri sera (lunedì 28 febbraio) è mancato Antonio Savoldelli, di Clusone. Aveva 94 anni.

Così lo ricorda l’Aned di Bergamo: «Antonio nasce il 31 luglio 1927 a Clusone in Valle Seriana. Durante la Seconda Guerra Mondiale si fa reclutare nell’Organizzazione Todt per provare, attraverso il compenso che veniva promesso, a migliorare le condizioni economiche della sua famiglia. Inviato in un distaccamento della Todt presso Tarcento, in provincia di Udine, viene qui arrestato dai tedeschi il 10 luglio 1944. Trasferito nelle carceri di Udine, il 31 luglio 1944, giorno del suo 17° compleanno, viene caricato su un convoglio della deportazione (trasporto 68). Il 3 agosto 1944 giunge nel campo nazista di Buchenwald dove viene immatricolato come deportato politico con il numero 34309. Trasferito nel sottocampo di Dora, viene in seguito avviato su una tradotta che si sposta nei pressi di Colonia per riparare i binari e le strade distrutti dai bombardamenti. Viene liberato dagli americani a Salisburgo il 2 maggio 1945».

«Stando alle informazioni in nostro possesso – scrive ancora l’Aned -, Antonio era l’ultimo deportato bergamasco ancora in vita. La sua perdita è per la nostra sezione dolorosa e significativa: con la sua scomparsa perdiamo l’ultimo testimone diretto delle deportazioni nazifasciste dal nostro territorio. Di fronte a notizie come questa, l’impegno di farci eredi delle vicende di chi ha attraversato in prima persona quel periodo è un’urgenza che si fa sentire ancora di più».

A questo link è possibile trovare un’intervista realizzata da Andrea Giovarruscio e Leonardo Zanchi dell’Aned di Bergamo ad Antonio Savoldelli.

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