Aumentano le rette dell’asilo nido comunale di Albino. Lo ha stabilito la Giunta comunale. Saliranno anche le rette dei nidi convenzionati di Albino (San Giovanni Battista) e di Fiobbio.
«L’Asilo Nido Comunale “Il giardino del faggio” è una realtà eccellente che da oltre quarant’anni ospita giornalmente 56 piccoli: bambini e bambine a partire dai tre mesi fino ai tre anni d’età – si legge in un comunicato della Giunta di Albino -. L’elevato livello del nostro servizio è garantito dalla presenza di personale comunale altamente qualificato, che costantemente partecipa a corsi di formazione ed è coadiuvato dal sostegno di una psicopedagogista. La sua struttura sita in via Gasparini, posta in zona tranquilla su di una collinetta circondata da un bel giardino, consente ai più piccoli esperienze significative e di crescita anche a contatto con la natura. I costanti interventi di manutenzione cui viene periodicamente sottoposto lo rendono accogliente».
«Le varie Amministrazioni comunali che si sono susseguite nel corso dei decenni – prosegue il comunicato -, hanno sempre e con determinazione confermato la propria volontà affinché le educatrici fossero direttamente alle dipendenze del Comune e che il servizio non venisse gestito con personale in carico a cooperative esterne: ciò per garantire da un lato una migliore continuità educativa e dall’altro per assicurare una qualità costante e stabile dello stesso».
Questa ferma volontà, perseguita sinora anche dalle Amministrazioni Terzi, determina annualmente un maggior costo rispetto a quello dei nidi di altri Comuni gestiti parzialmente o interamente con personale di cooperativa. Giusto per dare un ordine di grandezza di quelli che sono i costi si tratta di circa 8.700 euro in più ad educatrice che, moltiplicato per le 9 unità di personale del nostro nido, equivale a circa 78.000 euro in più
rispetto ad un servizio gestito con personale di cooperativa».
La Giunta di Albino sottolinea che negli ultimi anni si è verificato anche un significativo aumento dei costi di gestione legati anche i rincari delle tariffe di luce e gas. «Si sottolinea inoltre che il Comune di Albino, ogni anno investe circa 250.000 euro per gestire al meglio
questo servizio, mediamente infatti le uscite connesse al nido sono di circa 500.000 euro a fronte di entrate che si quantificano in circa la metà. Queste difficoltà di gestione sono state riscontrate nel tempo e anche tutt’oggi da molte Amministrazioni Comunali, che ahimè nel corso del tempo hanno sospeso o esternalizzato il servizio. L’Amministrazione Terzi, credendo fortemente nel progetto educativo e di sostegno alla genitorialità svolto dal Nido Comunale, che da un lato favorisce la conciliazione vita-lavoro dei genitori e dall’altro costituisce una fondamentale esperienza educativa per il bambino, ha respinto sia l’idea di chiuderlo, sia quella di esternalizzarlo, continuando anche nelle difficoltà evidenziate a garantire l’alto livello qualitativo che lo ha reso un fiore all’occhiello per la nostra Città».
«Purtroppo però, la situazione economica non solo del servizio dell’Asilo Nido comunale, ma più in generale del Comune, hanno determinato la necessità di reperire maggiori entrate – prosegue la Giunta -. Si sperava in un contributo ministeriale volto al potenziamento dei nidi, ma date le opportunità che il territorio già offre a livello di posti disponibili per i nostri bambini ed in base ai parametri nazionali necessari per usufruirne, ci è stato comunicato che non ne abbiamo diritto e che pertanto non riceveremo alcuna risorsa aggiuntiva».
«Nostro malgrado, in seguito a questo riscontro negativo, si è reso necessario da parte dell’Amministrazione, attraverso una delibera di Giunta Comunale adottata in data 21 aprile 2022, adeguare le rette per l’anno educativo 2022/2023 portando quella minima a 360 euro e la massima a 661,50 euro (695,00 euro per i non residenti). Analogo aggiornamento delle stesse sarà applicato anche dai nidi convenzionati di Albino (San Giovanni Battista) e della Valle Del Lujo (Beata Pierina Morosini), tutto ciò per poter proseguire il convenzionamento con il Comune e quindi per non applicare tariffe di molto superiori».
«Siamo consapevoli – conclude la Giunta – che questo doloroso ed imprescindibile adeguamento avrà significative ripercussioni sui bilanci delle famiglie dei bambini iscritti al nido comunale e a quelli convenzionati, i genitori però potranno continuare a contare sul cosiddetto Bonus Inps di 272,72 euro per le famiglie con Isee sotto i 20.000 euro
(contributo che cala superata la soglie di 20.000 euro di Isee, ma che è garantito anche a chi ha un Isee sopra i 40.000 euro) nonché sul nuovo assegno unico. Ci auspichiamo che per l’anno educativo 2023/2024 sia il nido comunale che quelli convenzionati possano
rientrare nella misura nidi gratis di Regione Lombardia che, visto l’aumento apportato alle rette, non potrà essere garantito per l’anno educativo 2022/2023».